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Contenuto archiviato il 2024-06-16

Main Uses of the Grey mullet as Indicator of Littoral environmental changes

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Il cefalo nel ruolo di indicatore ambientale

Un'iniziativa finanziata dall'UE ha indagato sulle possibilità che il cefalo funga da indicatore ambientale. Le attività del progetto hanno contribuito agli sforzi finalizzati alla gestione e alla tutela degli ecosistemi degli estuari.

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Gli estuari, i delta e le lagune costituiscono il punto in cui si mescolano gli ambienti di acqua dolce e marina, con conseguenti livelli di biodiversità particolarmente elevati. Sono tuttavia estremamente sensibili al cambiamento climatico e alle attività umane. La conservazione di tali ambienti vulnerabili rappresenta una delle più grandi sfide dell'umanità. Per realizzare una gestione integrate di tali siti, i ricercatori devono scegliere indicatori idonei, capaci di riflettere lo stato delle aree degli estuari. A volte, tra gli indicatori sono comprese specie ittiche che vivono negli ecosistemi degli estuari, anche se solo poche riescono a prosperare in un'ampia varietà di habitat. Il progetto MUGIL ("Main uses of the grey mullet as indicator of littoral environmental changes") ha adottato il cefalo (Mugil cephalus) nell'ambito di una rete di osservazione per il monitoraggio di siti in Europa, Africa, Asia e America. I cefali sono presenti in quasi tutte le acque costiere tropicali e temperate del mondo e possono tollerare un certo grado di inquinamento accanto a livelli di salinità estremamente variabili. Inoltre, tali pesci svolgono un ruolo importante nella pesca, in particolare nei paesi in via di sviluppo. Il cefalo rappresenta una specie comune, capace di riprodursi e crescere in un'ampia varietà di condizioni e in diversi habitat, ma non si comprendono ancora molto bene i meccanismi implicati. I ricercatori hanno osservato popolazioni di cefali, rilevandone la serie di eventi dell'esistenza, le variazioni negli aspetti salienti, nonché le reazioni fisiologiche alle variazioni di salinità e ai livelli di inquinamento. Il consorzio ha organizzato una serie di seminari e gruppi di lavoro durante i quali è stata costituita una banca dati per tutte le informazioni pertinenti. Altri gruppi di lavoro hanno riguardato la comprensione degli eventi dell'esistenza e i modelli migratori della specie, nonché l'uniformazione dei metodi di ricerca. Sono stati sottoposti a indagine anche i risultati attuali e precedenti degli studi genetici e il metodo migliore per elaborare e studiare i campioni. I risultati dell'iniziativa MUGIL possono contribuire a far adottare il cefalo quale indicatore ambientale delle condizioni degli ecosistemi degli estuari. L'utilizzo di tale specie potrebbe rivelarsi utile nella gestione dei vulnerabili ecosistemi costieri e nella riduzione di effetti negativi.

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