Alla ricerca dei nostri sé alternativi lungo percorsi di carriera non intrapresi
Ogni scelta consapevole effettuata dagli individui nell'arco della propria vita lascia sempre aperta la domanda del "cosa succederebbe se?", che corrisponde alla scelta alternativa mancata unita alla riflessione su come sarebbe cambiata la vita se si fosse agito diversamente. In assenza di un universo parallelo, saremo sempre costretti a chiederci come sarebbe stato l'altro scenario. Le scelte di carriera rientrano tra le priorità di un individuo quando si tratta di capire in che modo vengono definite le nostre vite, in quanto stabiliscono come trascorriamo la maggior parte delle ore di veglia e con chi interagiamo. In breve, fanno di noi ciò che siamo e ci presentano come professionisti. In tale contesto, il nostro sé alternativo rappresenta la persona che saremmo stati se avessimo scelto un percorso lavorativo differente. In vista di ciò, il progetto API è stato incentrato su una comprensione più approfondita dei sé alternativi e del modo in cui tale consapevolezza a sua volta possa aiutare gli individui a fare scelte professionali migliori e a perfezionare l'equilibrio tra gli aspetti personali e professionali della loro vita. Gli obiettivi della ricerca erano duplici. Da un lato, essi consistevano nella conduzione di analisi induttive e deduttive dei dati, basate su interviste e indagini allo scopo di comprendere il modo di operare dei sé alternativi come termini di paragone per il sé attuale. In tal modo, il sé attuale può essere considerato migliore o peggiore rispetto al sé alternativo. La definizione di tale aspetto potrebbe rivelarsi vantaggiosa in termini di introduzione di necessari cambiamenti. Dall'altro lato, il secondo obiettivo della ricerca, basato anch'esso su un metodo induttivo e deduttivo, è stato incentrato in modo specifico sul mantenimento dell'equilibrio tra lavoro e vita. Mentre è in corso l'analisi dei dati, è stato accettato un articolo per la pubblicazione, destinato alla più ampia comunità scientifica. Il progetto potrebbe aprire nuove prospettive per gli scienziati sociali, gli educatori, i consulenti di carriera e i politici. Ma soprattutto, ognuno può chiedersi "cosa succederebbe se?" e far emergere la possibilità di vivere una vita caratterizzata da maggiori soddisfazioni.