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Contenuto archiviato il 2024-05-29

Genetic Pathways for the Prediction of the Effects of Ionising Radiation: Low Dose Radiosensitivity and Risk to Normal Tissue after Radiotherapy

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La componente genetica della sensibilità alla radioterapia

La radioterapia, abbinata alla chemioterapia e alla chirurgia, viene utilizzata per trattare molte forme di cancro. I ricercatori europei si sono concentrati in particolare sul fenomeno della sensibilità alle basse dosi di radiazioni, che può portare a danni permanenti del tessuto normale anche molti anni dopo il trattamento.

Benché generalmente efficace contro i tumori, la radiazione provoca in circa il 5% dei pazienti un'estrema sensibilità nel tessuto normale con effetti negativi che possono palesarsi immediatamente o anche a molti anni di distanza. Poiché gli effetti a lungo termine possono essere permanenti, la possibilità di disporre di una strategia di trattamento che chiarisca i limiti di dosaggio per i pazienti particolarmente sensibili sarebbe molto utile. I fattori biologici interessati nelle complicanze che riguardano il tessuto sano sono poco noti, perciò il progetto Genepi-Lowrt ha cercato di esplorare i legami esistenti tra la modulazione dell'espressione genetica dopo il trattamento e lo sviluppo di una grave tossicità delle radiazioni nei tessuti normali. I ricercatori hanno inoltre cercato di chiarire la possibile associazione dei fattori genetici ai fenomeni di sensibilità individuale. Gli studiosi hanno utilizzato 108 campioni di tessuto di pazienti affette da cancro al seno provenienti dalla biobanca Genepi ("Genetic pathways for the prediction of the effects of ionising radiation"), cercando di capire se le diverse risposte genomiche potessero essere collegate a differenze genetiche tra i vari individui. Significative differenze nell'espressione genetica sono state osservate a dosi di radiazione sia elevate sia contenute. Sulla base dell'analisi bioinformatica dei profili genetici di linfociti e fibroblasti della pelle sono stati inoltre identificati diversi possibili biomarcatori, senza però riuscire a identificare un criterio di classificazione preciso degli effetti avversi riscontrati. Il gruppo Genepi-Lowrt ha fornito una solida base di conoscenze per la ricerca futura volta a chiarire l'estrema sensibilità alla radioterapia. I dati raccolti potranno svolgere un ruolo importante negli studi dell'esposizione ambientale, diagnostica e professionale alle radiazioni.

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