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DIAbetes type 1 PRediction, Early Pathogenesis and Prevention

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Trovare modi per prevenire il diabete infantile

Capire le cause del diabete tipo 1 (T1D) e trovare i primi marcatori della malattia sembra essere l'unico modo per ridurne l'incidenza. Sulla base di questo, il consorzio DIAPREPP si è proposto di identificare e sfruttare i primi eventi dello sviluppo dell'autoimmunità contro gli antigeni beta delle isole in un'ampia coorte di bambini.

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I paesi europei riportano una maggiore incidenza del diabete infantile negli ultimi decenni. Considerata la morbilità a esso associata e una qualità della vita sostanzialmente più bassa per i malati di T1D, c'è urgente bisogno di nuove strategie per prevenire il T1D. L'obiettivo fondamentale del progetto DIAPREPP ("Diabetes type 1 prediction, early pathogenesis and prevention"), finanziato dall'UE, era capire i meccanismi dell'autoimmunizazione contro gli auto-antigeni per sviluppare strumenti diagnostici e le strategie per la prevenzione del T1D clinico. Le informazioni sul progetto e i relativi link si possono trovare online. Attualmente, il processo che si può identificare più precocemente nella patogenesi del T1D è lo sviluppo di autoanticorpi alle cellule beta isole. Le cause però e gli eventi che precedono l'emergenza di autoanticorpi non sono stati compresi completamente. Dopo aver generato una fonte straordinaria di materiale clinico di bambini seguiti dalla nascita all'autoimmunità attraverso lo sviluppo della malattia, il consorzio ha condotto un'analisi completa del metaboloma del paziente. È interessante la scoperta che un profilo alterato in termini di contenuto di fosfolipidi e altri metaboliti nel sangue del cordone era associato specificamente all'autoimmunità delle isole che porta al T1D. Per studiare la potenziale eziologia virale del T1D, I partner hanno testato campioni di pazienti per la presenza di enterovirus in relazione alla comparsa di autoanticorpi delle isole, intervento dietetico, diabete di tipo 1 materno e sintomi clinici. L'enterovirus umano (HEV) è stato rilevato in quasi il 10 % dei campioni, ma non è stata trovata alcuna correlazione tra la presenza di HEV nel primo anno di vita e lo sviluppo di autoanticorpi anti isole. La presenza dell'enterovirus nelle isole pancreatiche dei malati di T1D però ha portato gli scienziati a studiare meglio il meccanismo dell'infezione virale. Si è scoperto che l'enterovirus poteva entrare, infettare e distruggere le cellule beta mentre allo stesso tempo attivava una risposta immunitaria innata. Inoltre si è riscontrato che la predisposizione genetica era strumentale alla progressione verso lo sviluppo del T1D. I bambini positivi agli autoanticorpi anti isole avevano il doppio delle probabilità di sviluppare la malattia se erano portatori di genotipi di predisposizione per vari geni, come l'IFIH1. Un'importante linea di lavoro dello studio DIAPREPP comportava lo sviluppo di una tecnologia per la cattura e lo studio di singole cellule reattive immunitarie. Questa tecnologia è stata implementata per identificare autoanticorpi che potrebbero essere in seguito usati a fini diagnostici. Questa tecnologia di diagnosi sfruttabile sul mercato, insieme alle scoperte scientifiche dello studio DIAPREPP, contribuiranno alla determinazione di misure preventive contro il diabete infantile.

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