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Contenuto archiviato il 2024-04-23

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Storie di successo RST - La lucertola dalle zampe lunghe sfida l'evoluzione darwiniana

La sopravvivenza dei più forti di una specie è, secondo la teoria dell'evoluzione di Darwin, un processo biologico lento che avviene nel corso di molte generazioni. La ricercatrice spagnola Marta López Daria e i suoi colleghi la pensano però diversamente. La loro ricerca finanziata dall'UE contribuisce al crescente insieme di prove che indicano una "rapida evoluzione in azione".

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Le teorie del naturalista Charles Darwin sulla selezione naturale, secondo cui le specie si evolvono da una generazione a quella successiva per sopravvivere, hanno resistito per circa 150 anni. Il suo lavoro, "Sull'origine delle specie", è diventato la base della biologia moderna influenzando fortemente scienziati e biologi dell'evoluzione. La ricerca europea e statunitense sta però cercando di scrivere un capitolo tutto nuovo sulla storia naturale, sostenendo che le specie, come le popolazioni di lucertole nelle Bahamas e nelle Canarie, possono subire importanti cambiamenti fisici non solo in una generazione, ma persino da una stagione all'altra. La dott.ssa López Daria ha unito la sua passione per la natura a una profonda conoscenza delle Isole Canarie, dove è cresciuta, per fondare il progetto ISLE ("Island selection and lizard ecology"). La ricercatrice ha ricevuto una borsa di studio triennale Marie Curie che ha sostenuto il suo studio per due anni sotto la guida di biologi rispettati come Thomas W. Schoener (Università della California) e Jonathan B. Losos (Harvard University). Ha passato il terzo anno lavorando presso il Consiglio nazionale spagnolo per la ricerca sotto la supervisione di Manuel Nogales. La sua ricerca sulle lucertole altamente adattabili suggerisce che un animale può fare cambiamenti strutturali (muscoli e ossa) nell'arco di sei mesi se incontra predatori nuovi (o introdotti). Armata di una nuova teoria e di un impermeabile Schoener e Losos hanno proposto una revisione della teoria dell'evoluzione darwiniana per la prima volta in un articolo pubblicato su Nature nel 1997. In esso sostenevano che potrebbe essere più giusto pensare all'evoluzione come a una serie di eventi relativamente rapidi e discreti, piuttosto che un cambiamento prolungato e continuo, e che l'evoluzione è altamente influenzata dai cambiamenti ambientali. Armata di una nuova teoria sugli effetti del tempo sull'evoluzione delle specie, e di un impermeabile, la ricercatrice ha viaggiato fino alle Isole Abaco, nell'arcipelago delle Bahamas, per rivisitare le popolazioni di Schoener e Losos (sia prede che predatori). Ha confermato che i periodi freddi e piovosi influenzano l'interazione predatore-preda. Cambiare il comportamento e l'uso dell'habitat - ha concluso - portava a cambiamenti della struttura corporea della lucertola (la sua morfologia). "La preda sviluppava zampe più grandi, adatte a una vita sul terreno, dove i predatori sono meno adatti a sopravvivere", dice. "Ma nei periodi asciutti e soleggiati, le prede tornavano sugli alberi e le loro gambe di accorciavano in modo da rendere l'arrampicarsi più facile e più sicuro". Dopo il periodo negli Stati Uniti, la ricercatrice assegnataria della borsa Marie Curie è ritornata nelle Isole Canarie per testare le nuove idee sulle lucertole locali (Gallotia genus). Concentrandosi su zone o isole dove le lucertole preda e predatore coesistono, ha studiato la morfologia di diverse specie del genere cercando segni di una simile evoluzione veloce. La sua ricerca è descritta nell'articolo del 2012 "Predators determine how weather affects the spatial niche of a lizard prey" (I predatori determinano come il tempo influenza la nicchia spaziale della lucertola preda), che è stato recentemente accettato dalla rivista Ecology. Fornisce prove empiriche del valore universale delle teorie di Schoener e Losos, un grande risultato per la giovane scienziata. "La sovvenzione Marie Curie mi ha dato la bellissima opportunità di lavorare e creare contatti con ricercatori internazionali di fama mondiale", riconosce la dott.ssa López Darias. È stata inoltre un'esperienza che ha cambiato la mia vita e la mia carriera: "Mi ha dato l'opportunità di riconciliare la mia vita personale e professionale come madre e ricercatrice, cosa non sempre facile!", conclude. Nata a Tenerife (Spagna) 36 anni fa, Marta López Darias è dottore in biologia e lavora presso il Consiglio nazionale spagnolo della ricerca (CSIC). Divide il suo tempo tra l'Instituto de Productos Naturales y Agrobiología, dove a novembre 2011 ha concluso la parte di rientro della borsa internazionale Marie Curie per un soggiorno all'estero, e l'Instituto Mediterráneo de Estudios Avanzados, dove ha recentemente iniziato un nuovo post-dottorato. - Nome del progetto: Island selection and lizard ecology - Acronimo del progetto: ISLE - Numero di riferimento del progetto: 221638 - Sito web del progetto ISLE - Nome/paese del coordinatore del progetto: Marta López Darias, Island Ecology and Evolution Research Group, Instituto de Productos Naturales y Agrobiología (CSIC), Isole Canarie, Spagna - Contributo CE: 234 204 euro - Inizio/fine del progetto: agosto 2008 - novembre 2011 - Altri paesi partner: Stati Uniti