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Contenuto archiviato il 2024-06-18
European Cultural Heritage Identity Card

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La conservazione del patrimonio culturale – dalla documentazione all’intervento

Nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE sono stati valutati vari aspetti legati alla conservazione del patrimonio, con un’attenzione particolare all’esposizione al rischio e alla definizione delle priorità sul piano delle misure di recupero. I lavori di documentazione relativi a importanti risorse nei siti culturali e storici di 11 paesi europei contribuiranno alla tutela del patrimonio culturale.

Gli edifici e i monumenti rappresentano alcune delle risorse chiave per la tutela dell’identità europea, grazie alla loro capacità di dar rilievo alla storia e di sostenere l’industria del turismo. La conservazione del patrimonio richiede enormi sforzi in termini di catalogazione e di documentazione di strutture e di siti degni di nota. Queste attività sono state condotte nell’ambito del progetto EU CHIC(si apre in una nuova finestra) (European cultural heritage identity card). L’iniziativa ha promosso efficienti attività di compilazione e di archiviazione dei dati relativi a ciascuna risorsa e struttura allo scopo di sostenerne gli interventi di manutenzione, conservazione e restauro. A tal fine, è stato creato il protocollo Chiceberg per la gestione delle informazioni che, riproducendo l’idea di un iceberg galleggiante, suddivideva i dati relativi al patrimonio culturale in tre livelli: informazioni generali, gruppo di conoscenze e dati a sostegno del processo decisionale. Dodici partner e sei membri del comitato consultivo provenienti da 16 paesi hanno documentato vari sistemi informativi e identificato le priorità future sul piano della ricerca in relazione alla conservazione del patrimonio culturale. I lavori hanno anche previsto un’analisi delle metodologie di valutazione dei rischi unitamente alla documentazione dei principali pericoli implicati. I ricercatori hanno elaborato una serie di linee guida correlate al modello Chiceberg, che sono state tradotte in 12 lingue. Per testare queste misure unitamente al protocollo, i partner dell’iniziativa hanno preparato una serie di studi di casi sulla base del modello Chiceberg predefinito (livello 1). Il gruppo di lavoro ha inoltre sviluppato una serie di criteri e di indicatori accurati per la valutazione della resilienza, suggerendo metodi per una migliore valutazione delle modifiche apportate alle risorse del patrimonio nel corso del tempo e consolidando tutte le raccomandazioni e le strategie in atto. I risultati sono stati divulgati attraverso il sito web del progetto, pubblicati in vari formati e discussi nel corso di una conferenza internazionale organizzata in Croazia e di una serie di workshop tenuti in Austria e in Slovenia. Nel complesso, il progetto EU-CHIC ha contribuito alla creazione di nuove iniziative sul controllo e sull’ispezione regolari degli edifici e dei monumenti storici nei paesi coinvolti. I rappresentanti di ciascuno Stato hanno instaurato legami con i rispettivi governi e i responsabili della salvaguardia del patrimonio culturale. Il progetto è stato anche condiviso con i paesi confinanti. Nel lungo termine, le raccomandazioni elaborate nell’ambito dell’iniziativa potrebbero consentire alle autorità preposte alla protezione del patrimonio culturale di risparmiare risorse economiche e contribuire alla preservazione di una fetta importante della storia europea.

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