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Global Mercury Observation System

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Il mercurio può essere considerato un inquinante globale

Un progetto finanziato dall’UE ha ampliato le esistenti attrezzature di misurazione per fornire i dati necessari per effettuare previsioni accurate delle variabili emissioni di mercurio (Hg) nell’aria, nell’acqua e nel biota.

Cambiamento climatico e Ambiente icon Cambiamento climatico e Ambiente

La prima prova di cambiamenti nella distribuzione del mercurio atmosferico è stata trovata mediante l’analisi chimica di campioni di sedimenti lacustri, carotaggi nel ghiaccio e aria intrappolata nel firn risalenti a oltre 30 anni fa. Tuttavia, è ancora difficile determinare una tendenza globale basandosi sui set di dati raccolti. In questo contesto, il progetto GMOS (Global mercury observation system), finanziato dall’UE, ha creato una rete di monitoraggio a livello mondiale per il mercurio. Questa rete include stazioni a terra, misurazioni effettuate da navi nell’oceano Pacifico e in quello Atlantico e misurazioni effettuate da aeroplani nella troposfera e nella stratosfera. Inoltre, i partner di GMOS hanno stabilito protocolli per il trasferimento dei dati per tutti i sistemi di misurazione automatici. Mettendo assieme i dati provenienti dalle stazioni a terra con quelli provenienti da campagne di misurazione oceanografiche e troposferiche, essi sono stati in grado di mappare la distribuzione temporale e spaziale del mercurio nell’aria ambiente e negli ecosistemi marini. La banca dati di GMOS conserva i dati storici finora acquisiti ed è continuamente aggiornata con dati provenienti dalla nuova rete di monitoraggio. In particolare, i dati sulle emissioni di Hg sono usati per valutare schemi spaziali e temporali delle concentrazioni nell’ambiente in relazione alla produzione di energia e alla produzione manifatturiera. Inoltre, visto che diventano disponibili nuovi dati, le previsioni del modello possono essere verificate in rapporto alle osservazioni per mettere a punto i parametri del modello. GMOS si è concentrato sull’importanza critica che ha l’utilizzo di nuovi dati per ottimizzare i modelli e prevedere con precisione le mutevoli emissioni di Hg e la risposta dell’ecosistema su scale da locali a globali. La maggior parte del mercurio nell’atmosfera è presente al di sopra dello strato limite planetario, ossia la parte dell’atmosfera influenzata direttamente dalla superficie della Terra. I dati relativi alla redistribuzione verticale di Hg hanno dimostrato di essere particolarmente utili per convalidare i modelli del trasporto chimico. Una stretta cooperazione con i principali programmi internazionali assicura l’impatto immediato sia dei dati delle osservazioni che dei risultati del modello sull’adozione di un’appropriata legislazione globale. GMOS ha già fornito un notevole supporto al Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) riguardo a uno strumento globale legalmente vincolante relativo al mercurio. Insieme alla Global Mercury Partnership dell’UNEP, i partner di GMOS hanno fornito dei solidi dati scientifici ai negoziati della convenzione di Minamata. Questo trattato, che mira a proteggere gli esseri umani e l’ambiente dagli effetti nocivi del mercurio, è stato firmato a Ginevra in Svizzera nel 2013.

Parole chiave

Mercurio, inquinante, GMOS, rete monitoraggio, Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, Minamata

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