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Contenuto archiviato il 2022-11-28

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Relazione annuale 1996 sui Fondi strutturali: focus su RST

La Commissione europea ha adottato l'VIII Relazione annuale sui Fondi strutturali (1996). Si è giunti ormai a metà del periodo di programmazione 1994-1999 e la relazione segnala che sono state impegnate la metà delle sovvenzioni comunitarie disponibili in merito alle misure pr...

La Commissione europea ha adottato l'VIII Relazione annuale sui Fondi strutturali (1996). Si è giunti ormai a metà del periodo di programmazione 1994-1999 e la relazione segnala che sono state impegnate la metà delle sovvenzioni comunitarie disponibili in merito alle misure proposte dagli Stati membri, un terzo delle quali è stato versato. Al momento, sono in corso di attuazione oltre 500 programmi. La politica strutturale dell'Unione viene attuata mediante obiettivi prioritari definiti con la massima precisione: - l'adeguamento economico delle regioni in ritardo di sviluppo (obiettivo n. 1); - la riconversione economica delle regioni colpite da declino industriale (obiettivo n. 2); - la lotta contro la disoccupazione di lunga durata e l'agevolazione dell'inserimento professionale dei giovani (obiettivo n. 3); - l'adattamento dei lavoratori e delle lavoratrici ai mutamenti industriali (obiettivo n. 4); - l'adeguamento delle strutture agrarie e della pesca e la diversificazione economica delle zone rurali caratterizzate da scarso sviluppo (obiettivi n. 5a e n. 5b); - lo sviluppo di regioni caratterizzate da una densità di popolazione estremamente bassa (obiettivo n. 6). Nel 1996, la spesa per questi obiettivi è ammontata a 20,5 miliardi di ECU, il 72% dei quali assegnati all'obiettivo n. 1. A completamento della prima fase dell'obiettivo n. 2 (1994-1996) è stata svolta una valutazione che ha avuto come conseguenza l'adattamento dei programmi per il periodo 1997-1999 al fine di meglio rispecchiare le preoccupazioni fondamentali, quali la creazione di posti di lavoro e la competitività delle regioni interessate. Gli obiettivi n. 3 e n. 4 hanno fatto registrare ottimi progressi, concentrando gli sforzi sulle misure in favore dei gruppi più svantaggiati, sulla conversione di "modalità di inserimento" in progetti specifici e sulla promozione di formazione continua per lavoratori e lavoratrici. Per quanto riguarda la diversificazione economica delle zone rurali la situazione è meno soddisfacente. Alcuni Stati membri si trovano in ritardo e i progetti procedono lentamente. Vi è una evidente necessità di una migliore politica informativa e pubblicitaria rivolta ai potenziali beneficiari. Nel 1996, la Commissione ha ripartito tra le iniziative comunitarie la riserva finanziaria (circa 1,7 miliardi di ECU) definita al momento dell'iniziale assegnazione per tali iniziative per il periodo 1994-99. Questo nuovo intervento finanziario è stato finalizzato alla lotta contro la disoccupazione e l'esclusione sociale, alle pari opportunità tra uomini e donne, all'ambiente, alla società dell'informazione e all'aspetto territoriale delle politiche strutturali. Sulla scorta del rilievo dato all'ambiente nella Relazione del 1995, l'edizione di quest'anno si è concentrata su ricerca e sviluppo tecnologico (RST). I divari riscontrabili in questo campo rappresentano il principale handicap strutturale per le regioni e gli Stati membri meno avanzati, altresì impedendo il pieno sviluppo del potenziale tecnologico europeo proprio in un momento in cui l'attuale espansione delle tecnologie crea nuove esigenze. Questo spiega l'importanza accordata, nei programmi parzialmente finanziati dai Fondi strutturali, alle misure innovative (in particolare investimenti immateriali da parte delle stesse aziende, soprattutto piccole imprese), all'equilibrio tra offerta e domanda di tecnologia (particolarmente a livello regionale), ai trasferimenti tecnologici tesi ad ampliare le attività di ricerca e, in misura crescente, all'arrivo della società dell'informazione. In proposito, la Relazione è ricca di esempi. In termini quantitativi, l'intervento finanziario dei Fondi strutturali in favore della RST è passato dai 3,5 miliardi di ECU del precedente periodo agli attuali 7,5 miliardi di ECU, una cifra che ora corrisponde a circa il 7% del finanziamento totale. La Commissione, in stretta collaborazione con gli Stati membri, continua a svolgere un'attenta attività di sorveglianza. Le valutazioni intermedie, in particolare nell'ambito dei programmi dell'obiettivo n. 1, contribuiscono alla revisione dei programmi in corso. Questa attività di sorveglianza è accompagnata dall'elaborazione di orientamenti politici, tesi in particolare alla creazione di posti di lavoro. Nel 1996, la Commissione ha deciso di fornire sostegno all'istituzione di Patti territoriali per l'occupazione, con lo scopo di riunire tutti gli attori di una determinata regione in progetti innovativi finalizzati alla creazione di posti di lavoro.

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