La Commissione propone l'abrogazione dei divieti nazionali per il mais geneticamente modificato in Austria, Italia e Lussemburgo
La Commissione europea propone l'adozione di misure atte ad obbligare Austria, Italia e Lussemburgo ad abrogare le clausole nazionali che limitano o proibiscono l'utilizzo e/o la vendita di mais geneticamente modificato (OGM) sul proprio territorio. Facendo seguito all'opinione di tre comitati scientifici (il Comitato scientifico per i prodotti alimentari, il Comitato scientifico per l'alimentazione animale e Comitato scientifico sui pesticidi), la Commissione ha deciso di avanzare progetti di decisioni che richiedono ai tre Stati membri di abrogare i divieti sul mais geneticamente modificato. I progetti di decisione saranno presentati al Comitato di regolamentazione creato in forza della direttiva 90/220/CEE sulla deliberata immissione nell'ambiente di organismi geneticamente modificati (GU N. L 117 del 8.5.1990). Nel prendere la decisione, la Commissione ha esaminato attentamente la questione legata al monitoraggio della resistenza degli insetti al Bt, un gene contenuto nel mais che ha l'effetto di un basso dosaggio di antibiotici. Questo gene rende le piante meno vulnerabili agli insetti, tuttavia il rischio è che il dosaggio continuo ma basso di questo antibiotico sviluppi una resistenza agli insetti che potrebbe causare problemi in una fase successiva. La Commissione ha deciso, comunque, di confermare la propria decisione del dicembre 1996 che da' la priorità all'attuazione di un piano per controllare la resistenza degli insetti al Bt. In questo contesto, la Commissione intende proporre a breve una revisione della direttiva 90/220/CEE, che, tra le altre questioni, riguarderà l'etichettatura, la valutazione scientifica, la comitologia ed il monitoraggio.