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Parere del CES sul bilancio preventivo del Quinto programma quadro RST

In occasione della riunione plenaria di dicembre 1997 il Comitato economico e sociale delle Comunità europee ha adottato un secondo parere sulla proposta di Quinto programma quadro RST. Il primo parere del Comitato, adottato il 1° ottobre 1997, non riguardava la proposta della...

In occasione della riunione plenaria di dicembre 1997 il Comitato economico e sociale delle Comunità europee ha adottato un secondo parere sulla proposta di Quinto programma quadro RST. Il primo parere del Comitato, adottato il 1° ottobre 1997, non riguardava la proposta della Commissione in materia di bilancio preventivo, che è invece l'oggetto del secondo parere. La proposta presentata dalla Commissione l'11 agosto in materia di bilancio preventivo prevede per i cinque anni del Quinto programma quadro un importo massimo di 16.300 MECU. Il CES chiede che sia portato ad almeno 17.000 MECU ed esige inoltre che venga trattenuta una riserva di flessibilità di 700 MECU (il 4,5% del totale). Il Comitato chiede anche che sia aumentata la dotazione dei programmi di cooperazione internazionale ed innovazione e per le PMI, ritenendo che questo possa aumentarne l'efficacia. Circa le azioni chiave il CES chiede che siano limitate a una decina, una delle quali nell'ambito del programma quadro Euratom. In base al parere ogni azione chiave dovrebbe disporre di una dotazione di almeno 1.000 MECU da fonti pubbliche e private. Il contributo comunitario alle azioni chiave dovrebbe essere contingente e basato sulla valutazione dei risultati; ciascuna di esse dovrebbe disporre di fondi sufficienti per le dimostrazioni, l'innovazione e le PMI. Il Comitato chiede poi che siano riorganizzate e rafforzate le azioni relative all'innovazione ed alla partecipazione delle PMI e che sia istituito un nuovo meccanismo di supporto "ad hoc" per l'attuazione di joint venture in campo tecnologico. Mette poi in rilievo l'importanza di una cooperazione stretta tra il programma quadro e quadri di cooperazione non UE, segnatamente COST ed EUREKA. Il Comitato evidenzia infine l'importanza di disporre di procedure di gestione semplici, moderne e trasparenti.

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