Parere del CES sul Quinto programma quadro
Nel corso della sessione plenaria tenutasi a Bruxelles il 1° ottobre 1997, il Comitato economico e sociale delle Comunità europee ha adottato all'unanimità il proprio parere in merito alla proposta della Commissione sul Quinto programma quadro di RST. Il Comitato chiede che i collegamenti fra i programmi tematici e quelli orizzontali siano definiti in modo più chiaro e resi più stretti. Inoltre, occorre rafforzare le relazioni con i programmi strutturali della Comunità e i programmi di cooperazione internazionale. Deve essere migliorato anche il coordinamento fra i programmi di ricerca comunitari e quelli nazionali, in particolare utilizzando le disposizioni giuridiche vigenti in materia di attività cooperative che riguardano soltanto alcuni Stati membri e consentendo alla Comunità di partecipare ai programmi nazionali. La Commissione viene invitata ad istituire "tabelle di tendenza" per consentire ai partecipanti di paragonare con più facilità attività a differenti livelli. A parere del Comitato, non dovrebbero esserci più di nove o dieci azioni chiave, che dovrebbero essere svolte in termini di gruppi di progetti piccoli e più grandi, con obiettivi ben definiti e tempi di esecuzione limitati. Ogni azione chiave dovrebbe avere una soglia minima di finanziamento di 1 miliardo di ECU (sia di provenienza pubblica che privata). Inoltre, il Comitato suggerisce che la portata delle attività di ricerca generica venga definita in termini di interazione e coordinamento con le azioni chiave, sebbene su più ampia scala. Ciò garantirà la continuità dei Programmi quadro e la flessibilità necessaria per affrontare nuovi obiettivi. Oltre a migliorare i collegamenti e il coordinamento fra programmi comunitari, nell'ambito come al di fuori del Programma quadro, il Comitato invita la Commissione a sviluppare meccanismi di cooperazione espliciti con altri organismi di ricerca europei, quali ad esempio EUREKA. Secondo il Comitato, anche una migliore circolazione e valorizzazione dei risultati è di vitale importanza e, pertanto, chiede la concessione di maggiori finanziamenti a favore delle azioni orizzontali, in particolare quelle per l'innovazione e le PMI. Altre questioni sollevate dal Comitato richiedono interventi nei settori seguenti: - inclusione di unità di previsione, innovazione e coordinamento quali azioni chiave negli specifici programmi, onde garantire la connessione fra politiche e azioni differenti; - visibilità e coerenza nella cooperazione internazionale per zone geografiche; - migliore circolazione e valorizzazione dei risultati nell'ambito dei programmi tematici e delle azioni chiave; - indirizzare in misura maggiore la formazione e la mobilità dei ricercatori verso collegamenti fra industria e università e centri di ricerca; - chiarire e rafforzare il ruolo strategico del Centro comune di ricerca (CCR), quale centro di eccellenza interistituzionale che fornisca sostegno e guida al processo decisionale comunitario; - sviluppare procedure gestionali più trasparenti, semplificate e razionali per garantire l'accessibilità, nonché ridurre costi, tempi di esecuzione e lungaggini burocratiche in armonia con l'esigenza di ricostruire una relazione di fiducia con gli attori della ricerca e gli utilizzatori finali. L'adozione del parere del Comitato costituisce l'ultimo passo nel processo di adozione del Quinto programma quadro. Ora la proposta sarà valutata dal Parlamento e dal Consiglio dei ministri; in proposito, il Parlamento prevede di ultimare entro la fine del 1997 la sua prima lettura, stadio successivo del processo.