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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Grazie a un nuovo studio la medicina rigenerativa si avvicina ancora di più alla realtà

Un team di ricercatori ha dimostrato che tutte le cellule intestinali immature possono trasformarsi in cellule staminali. Questa scoperta potrebbe contribuire a migliorare la terapia basata su questo tipo di cellule.

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Le cellule staminali, dotate di un notevole potenziale per trasformarsi in numerose tipologie di cellule differenti nel corso delle prime fasi di crescita, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento degli organi corporei. Esse sono inoltre in grado di riparare i tessuti danneggiati, ma hanno bisogno di diventare un tipo specifico di cellula per apportare la propria utilità. Analizzare il loro processo di sviluppo potrebbe rendere la terapia a base di cellule staminali più efficace e portare a possibili trattamenti di varie patologie. Il team di ricercatori parzialmente sostenuto dal progetto StemHealth, finanziato dall’UE, ha scoperto che tutte le cellule presenti nell’intestino fetale hanno il potenziale di trasformarsi in cellule staminali. Queste informazioni potrebbero aiutare gli scienziati a manipolare le cellule staminali in modo più semplice per la terapia basata su questo tipo di cellule. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Nature». Secondo lo studio e contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, lo sviluppo di cellule intestinali immature non è predeterminato, ma viene influenzato dall’ambiente che le circonda. Nell’articolo si dichiara che «l’identità delle cellule staminali è una caratteristica indotta, piuttosto che una proprietà intrinseca». In un comunicato stampa, il prof. Kim Jensen dell’Università di Copenhagen dichiara: «Si riteneva in precedenza che il potenziale di trasformazione di una cellula in cellula staminale fosse predeterminato, ma i nostri risultati indicano che tutte le cellule immature hanno la stessa probabilità di diventare cellule staminali nell’organo pienamente sviluppato». E aggiunge: «Se fossimo in grado di individuare i segnali necessari alla cellula immatura per trasformarsi in cellula staminale, sarebbe per noi più semplice manipolare le cellule nella direzione auspicata». Il prof. Jensen afferma che i risultati potrebbero contribuire a migliorare il trattamento di ferite di difficile guarigione, come quelle nell’intestino. Un trattamento rigenerativo Il progetto StemHealth (Foetal Intestinal Stem Cells in Biology and Health), tuttora in corso, è stato lanciato allo scopo di comprendere i meccanismi di sviluppo delle cellule presenti nell’intestino immaturo. I ricercatori si augurano che il progetto migliorerà la loro capacità di generare fonti sostenibili di cellule per i trapianti da utilizzare in future terapie basate sulla medicina rigenerativa, nella quale il corpo viene stimolato a guarire autonomamente. Ritengono inoltre che lo studio andrà a vantaggio dei pazienti affetti da malattia infiammatoria intestinale (MII), una condizione patologica che provoca diarrea, dolori di stomaco e malessere. I partner riassumono i risultati previsti per il progetto su CORDIS: «Il progetto, dal punto di vista clinico, fornisce le condizioni per avviare studi clinici su pazienti affetti da MII e i protocolli necessari a ottenere tessuto epiteliale adulto maturo per la modellizzazione in vitro della malattia». Esistono altri progetti finanziati dall’UE incentrati sulla MII. EPIREP (Characterization of epithelial wound repair at the molecular level for revealing epithelial aspects of inflammatory bowel disease), ad esempio, studia il «destino di transizione cellulare delle cellule epiteliali intestinali nel corso del processo di rigenerazione», come spiegato su CORDIS. Il progetto si è concluso nel 2017. Analogamente, il progetto fetISC (Characterizing drivers of intestinal tissue maturation in vitro and in vivo) identifica le proprietà molecolari ed epigenetiche delle cellule intestinali fetali e adulte. Secondo un rapporto pubblicato su CORDIS: «I nostri risultati dimostrano che il rimodellamento tissutale su larga scala e la specificazione del destino cellulare sono processi correlati». Il progetto fetISC si è concluso nel 2018. Allo stesso modo dei tre suddetti progetti che affrontano la MII nei casi in cui non esistono cure per trattarla, il progetto INTENS (INtestinal Tissue ENgineering Solution) concentra l’attenzione sulla sindrome dell’intestino corto (SBS, short bowel syndrome), un’altra patologia senza cura. La SBS è legata a un cattivo assorbimento di nutrienti e si verifica quando tutto o parte dell’intestino tenue manca o è stato rimosso nel corso di un intervento chirurgico. Per ulteriori informazioni, consultare: StemHealth fetISC EPIREP sito web del progetto INTENS

Paesi

Danimarca, Regno Unito

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