Capire la gestione dello stress delle piante per colture migliori
Le piante vengono costantemente esposte a diversi tipi di stress nutritivo, abiotico e biotico. Questo spesso causa una riduzione della fotosintesi o della respirazione e comporta una perdita di energia e anche un arresto della crescita. I ricercatori stanno studiando il modo con cui le piante gestiscono questo stress per capire meglio l'effetto che ha sulle rese delle colture. Diversi stress attivano simili risposte a valle, che includono modelli in larga misura sovrapposti di espressione genica. Il progetto ESIS (Energy signalling in the stress response) ha lo scopo di comprendere come le piante continuano a crescere anche se sottoposte a diverse fonti di stress esaminando la chinasi 1 correlata a Snf1 (SnRK1). Si tratta della proteina chinasi conservata durante l'evoluzione che ha il ruolo di sensore energetico e che regola in parte questo trascrittoma generale dello stress nelle piante. Quando rileva un deficit energetico associato allo stress, SnRK1 avvia delle ampie alterazioni trascrizionali che contribuiscono a ripristinare le omeostasi metaboliche ed energetiche, promuovendo la sopravvivenza delle cellule e consentendo l'elaborazione di risposte a termine più lungo per adattamento, crescita e sviluppo, come spiegano i ricercatori. Ma aggiungono che, nonostante l'importanza di questo pathway di segnalazione energetica, non si conosce praticamente nulla sul suo funzionamento. Usando una combinazione di saggi basati sulle cellule, genomica funzionale, bioinformatica, mutanti e genetica, l'equipe di ricerca cercherà quindi di capire i meccanismi di regolazione che governano l'azione di SnRK1. Cercheranno inoltre di studiare accuratamente questo pathway di segnalazione identificando nuovi componenti.