La crisi dell'ESB non è ancora terminata
I parlamentari europei, on. Reimer Böge (Germania, PPE) e on. Dagmar Roth-Behrendt (Germania, PSE), della commissione per l'agricoltura e l'ambiente del Parlamento europeo hanno pubblicato un ammonimento esplicito, sostenendo che la crisi dell'ESB non è ancora terminata e che non può ancora essere esclusa un'ulteriore diffusione della nuova variante di Creutzfeldt-Jakob. Tale ammonimento è contenuto nella risoluzione congiunta che verrà presentata al Parlamento europeo il 14 aprile 1999, riguardante la seconda relazione semestrale di follow-up della Commissione europea sull'ESB. Pur dichiarandosi soddisfatti dei progressi fatti dalla Commissione nell'attuazione di numerose sue raccomandazioni per la debellazione di questa malattia, i parlamentari hanno sottolineato il quadro catastrofico derivante dalla mancata attuazione da parte di 13 Stati membri delle misure dell'Unione europea riferite all'ESB. Sono stati i procedimenti legali della Commissione contro questi Stati membri a rivelare la mancata attuazione. I due parlamentari, inoltre, hanno fatto riferimento a "negligenze e omissioni nelle politiche finalizzate a combattere l'ESB". Gli europarlamentari si sono dichiarati estremamente preoccupati di fronte al marcato aumento di casi di ESB in Portogallo che ha spinto la Commissione, nel mese di novembre del 1998, a proibire le esportazioni dal Portogallo di bestiame, di sfarinati di carne e ossa, di manzo e vitello e a richiedere l'avvio di procedimenti legali contro i responsabili delle esportazioni illegali di manzo britannico. Inoltre, i due parlamentari hanno deprecato la condotta totalmente inaccettabile degli Stati membri tradottasi nel rifiuto di collaborare con la Commissione attraverso la fornitura di informazioni relative al numero di ispettori alimentari e veterinari di cui sono dotati. Oltre a ciò, i due deputati hanno richiesto un ruolo legislativo adeguato del Parlamento in materia di agricoltura nell'ambito della procedura di codecisione, in luogo dell'attuale ruolo consultivo, e il potere di censurare i singoli commissari. Essi hanno continuato insistendo sul fatto che dovrà essere garantita la massima priorità alla tutela preventiva della salute e dei consumatori nell'ambito di tutte le misure finalizzate a combattere l'ESB. I due parlamentari hanno sostenuto la rimozione di intere mandrie dalla catena alimentare allo scopo di debellare la malattia e hanno sollecitato la Commissione perché completi senza ritardi il proprio lavoro sugli esami diagnostici dell'encefalopatia spongiforme nei bovini. Inoltre, hanno richiesto un divieto dell'uso generalizzato degli antibiotici nei mangimi come stimolatori della crescita e hanno insistito sul fatto che questi farmaci dovrebbero essere somministrati solo dietro prescrizione veterinaria. La Commissione è da biasimare sia per la carente gestione del personale che, a detta dei due parlamentari, ha lasciato posti vacanti, sia per la sua mancanza di trasparenza nei confronti del Parlamento. Tuttavia, i due parlamentari considerano la creazione di un comitato scientifico direttivo un positivo passo in avanti.