Ripensamento della quantità di CO2 che può essere gestita dalle piante
Poiché la CO2 è un componente chiave della fotosintesi, gli scienziati hanno studiato gli effetti di alti livelli di CO2 su piante moderne per molti anni. Finora, la maggior parte delle piante sembra avere soglie di CO2 oltre le quali non possono fisicamente avere a che fare, e la fotosintesi viene cosi compromessa. Tali risultati non sono promettenti per le piante moderne alla luce del cambiamento climatico in corso. I ricercatori che lavorano in Italia hanno notato tuttavia che le piante locali sembravano adattarsi bene nelle aree con alte percentuali di CO2 vicino ai camini vulcanici. Di conseguenza, il progetto PROJECT PEA , finanziato dall'UE, ha paragonato le differenze tra queste piante ad alta tolleranza di CO2 e quelle studiate precedentemente. PROJECT PEA ha inoltre valutato come la fisiologia delle piante moderne adattate ad alti livelli di CO2 è paragonabile alla fisiologia fossili di piante delle ere preistoriche che vivevano con alti livelli di CO2. I risultati sono sorprendenti: sia le piante moderne che quelle fossilizzate hanno dimostrato la capacità di sviluppare meccanismi di adattamento per gestire alti livelli di CO2. I ricercatori di PROJECT PEA sostengono che, controllando queste piante, che hanno imparato a prosperare in ambienti ricchi di CO2, i modelli esistenti che prevedono come i raccolti e la biodiversità di piante selvatiche saranno influenzati dal cambiamento climatico futuro sono errati. I ricercatori del team hanno raccomandato di includere i dati dai progetti di ricerca a lungo termine che testano le risposte delle piante a livelli elevati di CO2 nei modelli futuri. In particolare, il PROJECT PEA ha scoperto che i tassi di fotosintesi, la fisiologia relativa alla fotosintesi e i tassi di traspirazione sono tutti parametri chiave che divergono nelle piante che vivono in zone ad alta concentrazione di CO2. Il PROJECT PEA ha dimostrato che le piante moderne possono adattarsi a livelli di CO2 più alti di quelli attuali. Ovviamente, tale evoluzione non avviene in breve tempo. Tuttavia, questo risultato porterà probabilmente ad altre ricerche, migliorando i modelli atmosfera-biosfera associati al clima, alla vegetazione e al sequestro di carbonio. Tali studi garantiranno maggiori strumenti affinché i legislatori europei possano prendere decisioni sulla gestione e sulla mitigazione relative al cambiamento climatico.