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Contenuto archiviato il 2024-05-27
Role of serpinB1 in cellular homeostasis in the bone marrow and the lung

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La ricerca sull'infiammazione cronica

Le serine proteasi dei neutrofili sono vitali per combattere le infezioni batteriche, ma contribuiscono anche fortemente al danneggiamento dei tessuti e all'aggravamento delle patologie infiammatorie. Studiando il loro inibitore endogeno serpinaB1, i ricercatori hanno scoperto nuovi meccanismi regolatori della sopravvivenza e infiammazione delle cellule.

Le malattie infiammatorie croniche sono una causa prevalente di morbilità nell'UE e comportano costi rilevanti in termini di assistenza medica e perdita di ore di lavoro. L'infiammazione cronica è associata al rilascio massiccio di molecole di segnalazione specifiche, le citochine, e di enzimi, che alterano la risposta antimicrobica. In definitiva, questa situazione determina la riduzione della funzione degli organi e la distruzione dei tessuti, come avviene nella fibrosi cistica, nell'asma, nella broncopneumopatia ostruttiva cronica e nell'enfisema. I neutrofili sono leucociti dalla vita breve, che svolgono funzioni molto importanti per la difesa dell'organismo. Si tratta di globuli bianchi che vengono richiamati dal midollo osseo, tramite la circolazione, verso i tessuti interessati, in risposta ai segnali di pericolo. Questa risposta infiammatoria immediata e vitale può però ritorcersi contro l'organismo, se la sua intensità e la sua durata non sono più sotto controllo, finendo per danneggiare i tessuti. Il ruolo protettivo/patologico dei neutrofili è dimostrato dalle funzioni delle NSP (serina proteasi dei neutrofili), potenti enzimi dei granuli che idrolizzano le altre proteine. Queste proteasi uccidono direttamente i patogeni e ne disattivano le tossine, ma possono anche essere pericolose, poiché alimentano la risposta infiammatoria e distruggono le proteine della matrice extracellulare e delle difese immunitarie. I dati preliminari indicano che l'inibitore di proteasi serpinaB1 è necessario per preservare la riserva di neutrofili del midollo osseo e per proteggere le cellule epiteliali dei polmoni contro le NSP. La serpinaB1 è uno dei migliori inibitori delle tre NSP: elastasi neutrofila, catepsina G e proteinasi-3. Il progetto Marie Curie SERPINB1 ("Role of serpinB1 in cellular homeostasis in the bone marrow and the lung"), finanziato dall'UE, si propone di indagare sulla regolazione delle NSP da parte della serpinaB1 in condizioni di salute e di malattia. I ricercatori hanno scoperto che la serpinaB1 previene la morte dei neutrofili sia nei siti infiammatori sia nel midollo osseo e ne hanno studiato la funzione nello sviluppo dell'enfisema in età avanzata e in un modello di esposizione al fumo di sigaretta in ratti che ne erano carenti. I risultati mostrano che la serpinaB1 non è essenziale per la regolazione della portata del danno enfisematoso nei polmoni in seguito all'esposizione cronica al fumo. Tra i risultati del progetto vi è anche la scoperta che la catepsina G induce la morte delle cellule neutrofile e che la serpinaB1 è essenziale per bloccare tale percorso nei neutofili. SERPINB1 ha creato una piattaforma di conoscenze rilevante sui percorsi infiammatori implicati nelle malattie polmonari, che permetterà di sviluppare nuove terapie mirate a livello molecolare.

Parole chiave

Malattia infiammatoria cronica, serina proteasi dei neutrofili, inibitore di proteasi, serpinaB1

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