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"Conflict Resolution, Mediation and Restorative Justice and the Policing <br/>of Ethnic Minorities in Germany, Austria, and Hungary"

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Rapporti migliori tra le autorità statali e le minoranze etniche

La ricerca sulla giustizia riparatrice, un approccio basato sulla comunità per affrontare la criminalità, si occupa degli effetti e della prevenzione. Particolare attenzione è rivolta ai conflitti tra minoranze e polizia nell’UE.

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I ricercatori impegnati nel progetto COREPOL (Conflict resolution, mediation and restorative justice and the policing of ethnic minorities in Germany, Austria, and Hungary), finanziato dall’UE, intendevano avanzare migliori meccanismi per la risoluzione dei conflitti sia per le autorità statali che per le minoranze. Il lavoro iniziale riguardava la revisione della letteratura in materia di risoluzione informale dei conflitti e una serie di interviste a esperti. Ne è emerso che i programmi di risoluzione informale dei conflitti funzionano di solito per approssimazioni successive, ma che esiste l’intenzione di migliorare le relazioni tra polizia e minoranze. Nella fase di studio sul campo, l’attenzione era focalizzata sulle esperienze delle minoranze e dei loro rappresentanti, oltre alla funzione di polizia nella pratica. La profilazione etnica discriminatoria e la relativa prevenzione hanno rappresentato un’area importante della ricerca del progetto. Questo problema è stato affrontato approfonditamente in uno dei siti dello studio sul campo COREPOL, in cui le problematiche di profilazione etnica attraverso fermi di polizia rappresentano una preoccupazione per le autorità di polizia. Il lavoro del progetto era incentrato su Germania, Ungheria e Austria. In tali tre paesi è stato trovato un denominatore comune in relazione alla struttura base delle relazioni tra polizia e cittadini. La gestione delle denunce correlate al comportamento della polizia, anche quando coinvolge cittadini della società in generale, non è ancora ben precisata in Europa come nel mondo anglofono. Altre aree di interesse riguardano le condizioni di vita dei migranti e il loro modo di correlarsi ai problemi con autorità statali. Si è analizzato tali questioni in quartieri turchi/arabi tedeschi, tra i Rom ungheresi e nel gruppo di ricerca austriaco relativo ad africani subsahariani. È emerso che i meccanismi per la risoluzione dei conflitti esistono, ma hanno bisogno di essere migliorati. Questo sarà utile per stabilire una diversa coscienza in entrambe le parti e a rafforzare prassi democratiche e orientate alla comunità nella aree dove risiedono le minoranze. Per rendere più incisivo il suo lavoro, COREPOL ha avviato contatti con iniziative di comunità e ha stabilito canali di reciproco interesse e comunicazione. I risultati finali attesi puntano, tra l’altro, a miglioramenti nella formazione della polizia e nelle istituzioni scolastiche, accanto al sostegno offerto a organizzazioni che lavorano sull’integrazione e la risoluzione dei conflitti. Nel lungo termine, i risultati del progetto dovrebbero influire positivamente sugli episodi di conflitto delle minoranze con le autorità statali. Cambiamenti graduali da entrambe le parti nel corso del tempo possono aumentare il clima di fiducia e, in definitiva, promuovere un maggior coinvolgimento nelle iniziative legate all’istruzione o al mercato del lavoro. Pertanto, un accresciuto senso di responsabilità e di legittimazione fanno ben sperare per gli Stati membri e per l’Europa nel suo complesso.

Parole chiave

Minoranze etniche, giustizia riparatrice, criminalità, polizia, risoluzione dei conflitti, mediazione

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