Redditività individuale degli impiegati
I ricercatori hanno studiato e analizzato la produttività del posto di lavoro e l'abilità del lavoratore. La teoria indica che se queste vengono ottimizzate allora lavoratori migliori saranno impiegati nelle aziende migliori del settore. Per fare un esempio, un ottimo avvocato lavorerebbe in un ottimo studio. Secondo i risultati del progetto COMPLEMENTS ("Identifying the sign and strength of complements in production"), finanziato dall'UE, questo non succede. Per prima è stata esaminata la nozione secondo la quale lo stipendio è un determinante importante del fatto che posto di lavoro e impiegato siano accoppiati in modo ideale. Il risultato principale è stata la constatazione che lo stipendio offerto a un lavoratore non è il fattore più importante. A quanto pare a un lavoratore può essere offerto un salario più alto in un'azienda meno prestigiosa per convincerlo ad accettare il lavoro. Così, il compenso non è che uno dei fattori e non una misura definitiva del rapporto ottimale. I risultati di questa ricerca mostrano che una misura migliore è quando un lavoratore cambia posto di lavoro. I ricercatori hanno riscontrato che altri fattori, come il tempo e l'energia per una nuova ricerca e un cambiamento di stipendio, sono misure più attendibili. La redditività per impiegato è stata la seconda scelta per la risposta alla domanda "I migliori lavoratori sono impiegati da aziende più produttive?". I ricercatori hanno cercato delle risposte qui, ma hanno concluso che i singoli lavori sono attività di squadra e non sono misurabili al livello del profitto individuale. COMPLEMENTS ha formulato una nuova teoria della produzione che permette di attribuire i profitti ai posti di lavoro a partire dal profitto a livello aziendale e dagli stipendi.
Parole chiave
Produttività del lavoro, abilità del lavoratore, stipendio, redditività per impiegato, teoria della produzione
