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Learning from the locals: A metagenomic investigation into the plant biomass<br/>degrading capacity in Norwegian native herbivores

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Enzimi utili dall'intestino delle renne

Un progetto di ricerca finanziato dall'UE ha identificato nuovi enzimi nei batteri che si trovano nell'apparato digerente delle renne, i quali potrebbero essere usati per la lavorazione della biomassa.

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La biomassa lignocellulosica o lignea non si scompone facilmente in prodotti finali utili, il che rende i rifiuti agricoli una grande fonte non sfruttata di energia e altri prodotti. I ruminanti come le renne delle Svalbard (Rangifer tarandus platyrhynchus) digeriscono facilmente la lignocellulosa, grazie a particolari comunità di batteri del loro apparato digerente. Il progetto PBDNH ha usato analisi genetiche per studiare questi microorganismi. I ricercatori hanno cercato di identificare i batteri, e i loro enzimi, che sembravano promettenti per un uso nella trasformazione industriale della biomassa lignocellulosica. I membri del progetto hanno sequenziato tutti i batteri presenti nell'ambiente intestinale della renna. Un membro dominante di questa comunità batterica, chiamato SRM-1, è stato identificato come facente parte di questo processo. Un sequenziamento genetico approfondito dell'SRM-1 ha rivelato un gruppo di 13 geni coinvolti nella digestione della lignocellulosa. Questi geni codificavano enzimi che potrebbero digerire glucani, xilani, xiloglucani, galactomannani e cellulosa, tutte importanti molecole della lignocellulosa. Infine, i ricercatori hanno espresso questi enzimi in laboratorio per ulteriori studi. Potrebbero rivelarsi enzimi utili per i processi di trasformazione industriale della biomassa.

Parole chiave

Enzimi, renna, batteri, apparato digerente, lavorazione della biomassa, rifiuti agricoli, renna delle Svalbard, lignocellulosa, biomassa lignocellulosica, sequenziamento genetico, trasformazione della biomassa

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