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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Role of adult-generated neurons in hippocampal network activity for stress integration and antidepressant effects

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In che modo gli antidepressivi agiscono sul cervello

Contrariamente a quanto ritenuto inizialmente, i mammiferi adulti, incluso l'uomo, possono produrre nuovi neuroni. Un'iniziativa europea che ha studiato la precisa funzione di questi neuroni ha fatto luce sui meccanismi degli effetti degli antidepressivi sull'ippocampo del cervello.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la depressione maggiore e altri disturbi associati allo stress rappresentano un pesante carico socioeconomico globale con prevalenza per tutto l'arco della vita. La somministrazione di antidepressivi non è sempre efficace, e necessita di una più profonda comprensione della patogenesi di questi disturbi. L'ippocampo è una delle regioni del cervello che la maggior parte dei farmaci per il trattamento della depressione ha bersagliato. I neuroni dell'ippocampo possono subire riaggiustamenti in caso di modifiche ambientali, o alterare la frequenza di trasmissione del loro segnale se ricevono un input sensoriale differente. Sulla base di ciò gli scienziati del progetto NEUROGPLACECELLADS, finanziato dall'UE, volevano studiare l'effetto dei trattamenti antidepressivi sull'attività neuronale e l'elaborazione delle informazioni nell'ippocampo. In questo contesto gli scienziati hanno impiantato microelettrodi nei cervelli di roditori, e registrato dati elettrofisiologici da specifiche aree dell'ippocampo. Ratti di controllo o trattati con antidepressivi sono stati esposti a modifiche dell'ambiente immediatamente circostante nella forma di una stanza diversa o di un diverso colore delle pareti. Il trattamento con antidepressivi influenzava significativamente il pattern comportamentale dei roditori negli ambienti non famigliari, alterando le frequenze dei picchi di firing dei neuroni ippocampali. Queste osservazioni indicavano chiaramente che gli antidepressivi possono influenzare l'elaborazione delle informazioni e ridurre le interferenze, suggerendo un'aumentata capacità discriminatoria tra differenze contestuali. Sul lungo termine ciò potrebbe tradursi in risposte comportamentali appropriate al contesto. Oltre a rivelare il meccanismo d'azione dei farmaci antidepressivi i risultati del progetto hanno anche significative implicazioni cliniche. Essi dimostrano che gli antidepressivi possono ripristinare il controllo dell'ippocampo sui sistemi di stress, e costituire una valida opzione per il trattamento di condizioni patologiche associate allo stress.

Parole chiave

Neurone, antidepressivo, ippocampo del cervello, depressione, stress, elettrofisiologia

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