I fattori alla base della governance europea
All’atto della firma del Trattato di Maastricht (Maastricht, Paesi Bassi, 7 febbraio 1992), i membri della Commissione Europea hanno elaborato numerose politiche, tra cui una incentrata sulle reti transeuropee, dando avvio a un’era di intense attività in tale area. Un precedente progetto Marie Curie sulle origini delle politiche ambientali in Europa è stato preso come punto di riferimento per il progetto LEARNEURPATH (“Transnational networks in European environmental policy – path dependent or learning?”), finanziato dall’UE, il cui obiettivo consisteva nel compiere un passo in avanti verso l’integrazione delle disposizioni del trattato di Maastricht (precedentemente noto con il nome di “Trattato sull’Unione europea” TUE) nei vari ordinamenti. L’iniziativa mirava a esaminare l’agenda a lungo termine al fine di determinare l’eventuale presenza di una dipendenza dalle reti e dalla politica. Il gruppo di lavoro ha descritto storicamente quattro aree contrastanti: protezione del patrimonio naturale, protesta anti-nucleare, politica in materia di risorse idriche e principi di azione di base. Nell’ambito dell’iniziativa, è stata condotta una ricerca multi-archivio e sono stati utilizzati materiali pubblicati e interviste sulla storia orale. Dai risultati è emersa l’importanza delle dipendenze di percorso, tra cui la composizione dei gruppi di esperti, nonché la presenza di una chiara indicazione di apprendimento nell’ambito della cooperazione efficace. Uno dei principali effetti del progetto è rappresentato dall’integrazione di banche dati accademiche precedentemente non correlate in pubblicazioni dal profilo internazionale. Tale sistema consente di colmare un divario sulle conoscenze storiche dell’UE offrendo l’opportunità di condurre un confronto innovativo tra gli attori sociali delle varie aree. Il progetto ha inoltre reintegrato le prime concezioni di organizzazioni internazionali e di politiche ambientali.