Un esame delle pratiche dell’allevamento del bestiame nel passato per un futuro sostenibile
Gli ovini e i caprini hanno svolto un ruolo importante a Cipro, dal Neolitico all’Età del bronzo, sotto molti aspetti della vita, tra cui l’economia e l’ambiente naturale. Per comprendere meglio questo ruolo, il progetto SGCNB (Sheep and goat management in Cyprus from the Neolithic to the Bronze Age: an archaeozoological, isotopic and ethnographic approach), finanziato dall’UE, ha studiato il rapporto di ovini e caprini e la loro incidenza sul modo di vivere dell’uomo. La pastorizia tradizionale di ovini e suini aveva dimensioni di scala medio-piccola con una mobilità di corto raggio. Inoltre, era ben adattata all’ambiente, al clima e alla cultura locali. Poiché in merito si sa molto poco, i ricercatori hanno dovuto acquisire tutte le informazioni possibili tramite contatti a Cipro che praticano metodi di pastorizia tradizionali. Sono state effettuate interviste e sono stati ottenuti dati relativi alla mobilità giornaliera e stagionale delle greggi, al foraggio durante la brutta stagione, alle stagioni e alle prassi per la nascita degli agnelli, alle malattie e alle relative cure. Sono stati raggiunti tutti gli obiettivi, tra cui la registrazione e la raccolta di dati, la preparazione e l’attuazione dell’analisi e, infine, l’interpretazione e la divulgazione dei risultati. Tali attività hanno aiutato ad ampliare le precedenti conoscenze e ad aggiungere nuove informazioni sulle origini e lo sviluppo di interazioni complesse tra gli esseri umani e gli ovini/caprini a Cipro. Oltre a contribuire a garantire la preservazione di pratiche tradizionali di allevamento di ovini e caprini, è presente un’importante componente etnografica che offre un’interpretazione archeologica. Ad esempio, si può capire meglio la logica sottostante alla scelta della pastorizia di ovini o caprini in relazione all’ambiente, al clima e alle tradizioni sociali e culturali.