Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2022-12-21

Article available in the following languages:

Accolte le proposte di un comitato scientifico sulla lotta alle malattie di origine alimentare

La Commissione europea sta prendendo provvedimenti per la revisione della legislazione attuale relativa alla prevenzione ed alla lotta contro le malattie di origine alimentare, in risposta ad un parere del Comitato scientifico delle misure veterinarie collegate con la sanità p...

La Commissione europea sta prendendo provvedimenti per la revisione della legislazione attuale relativa alla prevenzione ed alla lotta contro le malattie di origine alimentare, in risposta ad un parere del Comitato scientifico delle misure veterinarie collegate con la sanità pubblica. Il commissario per la Salute e la tutela dei consumatori David Byrne ha dichiarato: "Si tratta di un passo fondamentale nella nostra campagna per una migliore sicurezza degli alimenti. Il fatto che molte persone siano affette ogni anno da malattie di origine alimentare, che a volte possono anche rivelarsi fatali, non pare ricevere l'attenzione che merita da parte dei media". Il Comitato aveva pubblicato un parere sulla lotta alle zoonosi (malattie o infezioni trasmesse dagli animali all'uomo) ad aprile del 2000, esortando a controlli più severi e ad un monitoraggio più efficace per ribaltare la tendenza all'aumento delle malattie zoonotiche rilevata negli ultimi decenni. Nell'UE, i due tipi più comuni di zoonosi sono la salmonella ed il campylobacter, dei quali, nel 1999, sono stati rilevati rispettivamente 165.659 e 126.981 casi. È verosimile che tali cifre costituiscano solo la punta dell'iceberg, in considerazione dell'alto numero di casi che non vengono registrati e dello scarso uso delle diagnosi di laboratorio. La relazione del Comitato scientifico, che si concentra su sette tra i principali agenti delle zoonosi, pone in evidenza vari motivi di apprensione. Il Comitato afferma che nel cinque per cento circa dei casi di salmonella insorge una complicazione grave, quale ad esempio l'artrite reattiva. Di queste complicazioni circa il due per cento (pari ad uno su 1.000 casi di salmonellosi) ha un esito fatale. Il Comitato ha calcolato che ciò corrisponde a circa 200 decessi l'anno nell'UE, ed ha avanzato l'ipotesi che la maggiore resistenza agli antibiotici di alcuni ceppi di salmonella possa aggravare gli effetti della malattia ed aumentare il rischio di complicazioni o morte. Secondo la valutazione del Comitato, inoltre, ogni 1.000 casi di campylobatteriosi insorge un caso di paralisi neuromuscolare acuta, nota come sindrome di Guillain-Barré. Il Comitato ha anche ammonito che la listeriosi, pur se meno comune rispetto alla salmonella ed al campylobacter, può risultare fatale in una misura che varia dal 20 al 40 per cento dei casi. Nei pazienti il cui sistema immunitario è compromesso, secondo il Comitato, tale cifra potrebbe raggiungere il 75 per cento. Il parere del Comitato in merito alla lotta contro le zoonosi ha indicato anche un certo numero di ambiti che trarrebbero benefici da ulteriori ricerche. Fra questi figurano lo sviluppo di accurate tecniche diagnostiche per rilevare la presenza dell'infezione da salmonella negli animali vivi, che sarebbero da utilizzare nell'intera UE, e maggiori ricerche sull'epidemiologia delle infezioni zoonotiche negli allevamenti. Il Comitato ha inoltre suggerito che ulteriori ricerche sulle cause delle campylobatteriosi e sui serbatoi naturali di tale malattia potrebbero fornire anch'esse dati importanti per la riduzione del tasso di infezione negli esseri umani. Il parere del Comitato ha dato il via ad un progetto di portata europea per la raccolta di informazioni sull'incidenza delle malattie di origine alimentare, in virtù del quale gli Stati membri hanno presentato lo scorso marzo relazioni a livello nazionale. Le proposte adottate dalla Commissione comprendono una nuova direttiva che obbligherebbe gli Stati membri ad istituire sistemi di monitoraggio degli agenti patogeni responsabili delle zoonosi nell'intera catena alimentare, nonché a partecipare a programmi coordinati di monitoraggio per la rilevazione dei livelli delle infezioni zoonotiche nell'UE. Fra tali misure, che saranno parzialmente finanziate dal bilancio comunitario, rientra anche la raccolta di dati sulla casistica delle malattie di origine alimentare e sullo sviluppo della resistenza antimicrobica in alcuni agenti zoonotici. La normativa proposta istituisce inoltre un quadro di riferimento volto a diminuire le infezioni zoonotiche alla fonte, tramite una politica coordinata di riduzione degli agenti patogeni, mirata in particolare contro la salmonella. Secondo le proposte revisioni della normativa, alla futura Autorità alimentare europea, l'organismo indipendente preposto alla sicurezza degli alimenti che dovrebbe essere istituito entro il 2002, verrebbe attribuita la responsabilità del monitoraggio dei dati relativi alla prevenzione ed al controllo delle zoonosi.

Articoli correlati

Il mio fascicolo 0 0