Mitsos illustra la propria visione per il rafforzamento della cooperazione fra l'ESA e la Commissione
In vista del rafforzamento, entro la fine dell'anno, dell'alleanza tra la Commissione europea e l'Agenzia spaziale europea (ESA), Achilleas Mitsos, direttore generale della Ricerca presso la Commissione europea, nonché copresidente della task force incaricata di definire i termini della cooperazione, ha illustrato la sua visione per il futuro della ricerca spaziale europea, in occasione di un'intervista rilasciata recentemente alla rivista di informazione in materia di RST, "RTD Info". Secondo Mitsos la prevista alleanza consentirà all'ESA di "svolgere la sua missione in qualità di agenzia intergovernativa e, nel contempo, di agire come agenzia spaziale dell'Unione, conformemente alle norme stabilite". La nuova strategia, ha aggiunto, riflette la crescente importanza della ricerca spaziale europea: "La Commissione intende intensificare la propria azione in tale ambito e per questo ha inserito lo spazio e l'aeronautica fra i sette temi prioritari del nuovo programma quadro attualmente in fase di preparazione. La strategia spaziale costituisce un campo di applicazione molto concreto per il principio dello Spazio europeo della ricerca (SER), al quale si ispira ormai tutta la politica scientifica e tecnologica dell'Unione". Il rappresentante ESA a Bruxelles, Michel Praet, ha evidenziato inoltre il ruolo del SER, proposto dal commissario per la Ricerca Philippe Busquin: "Non si tratta solo di intraprendere un'attività di ricerca [spaziale], ma di coordinare ciò che già esiste, in modo tale da evitare di dover ripartire ogni volta da zero". Mitsos ha tenuto a sottolineare il successo della politica spaziale europea, affermando che l'Europa è diventata uno dei principali attori in campo spaziale accanto agli Stati Uniti, alla Russia e al Giappone, impiegando meno di un sesto della spesa spaziale americana. Egli ha posto inoltre l'accento sul crescente impatto della tecnologia spaziale sulla vita degli europei, a partire dalla televisione, fino alla meteorologia e all'osservazione della Terra, nonché sulle nuove responsabilità che ciò comporta: "Lo spazio è divenuto ormai un settore strategico e richiede un approccio coerente e globale, soprattutto per preservare l'autonomia europea". Praet ha sottolineato l'importanza di creare una capacità europea autonoma in campo spaziale, nonché il ruolo svolto in tale ambito da due progetti chiave: il sistema di navigazione satellitare Galileo e il programma GMES in materia di monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza. A proposito del sistema Galileo, egli ha affermato: "Non possiamo dipendere da un unico sistema, a sua volta fortemente subordinato al dipartimento di difesa americano. Si tratta di una scelta politica cruciale per l'intero continente. Allo stesso modo, se vogliamo migliorare il livello di comprensione delle questioni legate alla sicurezza e all'ambiente in Europa, abbiamo bisogno di un'iniziativa come il programma GMES". Mitsos ha parlato inoltre della crescente importanza commerciale della ricerca spaziale, sottolineando il ruolo dell'Unione europea nella promozione dei legami tra la ricerca spaziale e l'industria europea: "Occorre integrare meglio la scienza spaziale nello sforzo europeo di ricerca, nonché creare le condizioni politiche e normative appropriate per lo sviluppo del settore e dei mercati commerciali". E aggiunge: "L'UE propone la formula dei partenariati misti, capace di coinvolgere il settore pubblico e l'intera catena industriale dei produttori e degli utenti in progetti operativi". Tuttavia, fa notare Mitsos, i partenariati proposti vanno ben aldilà del sostegno finanziario: "Essi riguardano la definizione di quadri economici, politici e normativi volti ad agevolare la redditività degli investimenti dei partner industriali e finanziari". Mitsos ha affermato che in base alle nuove disposizioni, l'ESA, con il sostegno degli Stati membri, svolgerà un ruolo importante nella definizione della politica spaziale dell'UE. I programmi dell'Unione europea avranno la funzione di promuovere la struttura e la coerenza della strategia spaziale comune, mentre per i rappresentanti degli Stati membri è prevista la partecipazione al Joint Strategic Space Advisory Group (JSSAG - Gruppo consultivo congiunto in materia di strategia spaziale), un forum nell'ambito del quale la politica spaziale europea verrà proposta e discussa. Il prossimo consiglio dell'ESA si svolgerà il 14 e 15 novembre di quest'anno ad Edimburgo. Alla riunione parteciperanno i ministri responsabili per la politica spaziale dei 15 Stati membri, anche se, come reso noto da un portavoce dell'ESA, la lista definitiva dei partecipanti non è stata ancora confermata. Secondo il direttore generale dell'ESA Antonio Rodotà, il consiglio rappresenta l'opportunità di definire i futuri programmi spaziali che "[determineranno] un'identità visibile in campo spaziale, indice di eccellenza ed autonomia: una vera e propria 'strada europea verso lo spazio'". Rodotà ha posto l'accento sia sui programmi esistenti, come GMES, Galileo e la Stazione spaziale internazionale, sia sui progetti futuri, fra cui il programma di esplorazione planetaria Aurora, che verranno sottoposti al Consiglio ministeriale del prossimo novembre per l'approvazione.