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Laser Induced Breakdown Spectroscopy for identification of Aerospace Composites

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Riciclare i compositi aerospaziali polimerici

Alcuni ricercatori finanziati dall’UE hanno dimostrato l’estrema utilità degli impulsi laser ad alta potenza utilizzati nei processi di ablazione dei campioni per l’identificazione di materiali aerospaziali destinati al riciclo.

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La spettroscopia da scarica indotta da laser (LIBS) è una tecnica emergente in grado di garantire rapide analisi chimiche di un’ampia gamma di materiali, tra cui metalli e plastiche. Di recente, questo metodo ha destato un forte interesse, grazie allo sviluppo di sistemi compatti e, in taluni casi, portatili, adatti a questo settore. Il raggiungimento di tale traguardo è stato possibile grazie alla disponibilità di sistemi laser e spettrometri compatti e di qualità industriale. Un progetto finanziato dall’UE ha preparato il terreno per la nascita di nuove opportunità di utilizzo della LIBS durante un efficace processo di selezione dei compositi polimerici destinati al riciclo. L’iniziativa, che prende il nome di LIBSAC (Laser induced breakdown spectroscopy for identification of aerospace composites), ha dimostrato la capacità della nuova classe di laser con tassi di ripetizione degli impulsi multi-kilohertz di ridurre l’impatto ambientale della spettroscopia da scarica indotta da laser e soprattutto la possibilità di combinare questa tecnologia con la spettroscopia Raman. Qualora la tecnica si riveli inefficace, è possibile adottarne una complementare. Nell’ambito dello sviluppo di uno spettrometro Raman-LIBS, i ricercatori hanno lavorato a stretto contatto con il team del progetto RASAC. È stata inoltre compilata una vasta base di dati contenente informazioni relative alle proprietà spettrali dei costituenti dei compositi polimerici, che potrebbe rivelarsi un valido punto di riferimento per l’identificazione ad alta velocità di numerosi materiali recuperabili dal riciclo dei componenti degli aeromobili. Negli ultimi anni, migliaia di aeromobili obsoleti sono stati parcheggiati in veri e propri “cimiteri” in un contesto caratterizzato da un continuo aumento della domanda di compositi polimerici. È importante invece tenere conto del fatto che gli aeroplani al termine del loro ciclo di vita offrono numerosi materiali riutilizzabili. Il settore aerospaziale ha quindi tutto l’interesse di promuovere e intensificare le pratiche di riciclo di queste risorse. Il progetto LIBSAC ha identificato metodi estremamente efficaci per un riciclo di compositi polimerici a basso costo. La praticità di questi nuovi metodi renderà i sistemi di riciclo delle strutture aerospaziali decisamente più allettanti.

Parole chiave

Riciclo, compositi aerospaziali, spettroscopia da scarica indotta da laser, compositi polimerici, spettroscopia Raman

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