La riconciliazione per esigenze emotive
La riconciliazione costituisce il processo di recuperare relazioni armoniose per guarire ferite emotive e psicologiche. Nel tentativo di identificare modi di sradicare gli ostacoli emotivi che impediscono una relazione armoniosa tra vittime ed esecutori, è stato sviluppato il modello di riconciliazione basato sulle esigenze. Con questo modello, le vittime possono riacquistare il loro senso di azione e gli esecutori hanno l’opportunità di recuperare la propria identità morale. Finora la portata del modello è stata limitata dal fatto che era concentrato su contesti in cui i ruoli di vittima ed esecutore erano chiaramente distinti. Pertanto, il progetto NBMR AND AMBIVALENCE (Extending the needs-based model of reconciliation to ambivalent contexts: The emotional needs of adversaries who simultaneously serve as both victims and perpetrators) intendeva renderlo migliore. In particolare, questo progetto si proponeva di identificare le esigenze emotive degli antagonisti e sviluppare interventi per superare gli ostacoli psicologici alla riconciliazione. Le esigenze psicologiche e i comportamenti di coloro che sono sia vittime che esecutori (detti duali) hanno costituito il primo gruppo di studi. Lo studio di trasgressioni sia interpersonali che intergruppo ha rivelato le maggiori esigenze dei duali in termini di empowerment e accettazione, il bisogno di empowerment dei duali però portava a un comportamento più antisociale e vendicativo, mentre il loro bisogno di accettazione non portava a un comportamento più prosociale. Questo modello di comportamento spesso porta a un “vittimismo competitivo”, un termine che denota i tentativi di parti contrastanti di affermare di aver subito un’ingiustizia maggiore. Le successive fasi del progetto riguardavano l’esame dell’efficacia delle strategie volte a recuperare il senso di azione dei duali. Una serie di studi di vari conflitti intergruppo e interpersonali, ha riscontrato che affermare con successo l’azione dei duali riusciva a trasformare le loro tendenze distruttive delle relazioni in tendenze più costruttive. In generale, il lavoro può contribuire alla comprensione delle esigenze psicologiche delle parti contrastanti e di come esse si traducano in comportamenti anti o pro sociali. Inoltre indica le strategie che possono sostituire il circolo vizioso delle trasgressioni reciproche e della competitività sullo stato di vittima con benevolenza e pro-socialità.