Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS
Contenuto archiviato il 2024-06-18

Integration of Biology and Engineering into an Economical and Energy-Efficient 2G Bioethanol Biorefinery

Article Category

Article available in the following languages:

Al via la seconda generazione della produzione di bioetanolo

Un team finanziato dall’UE ha compiuto un passo avanti nella produzione di bioetanolo economico a partire dalla materia prima più abbondantemente disponibile sulla terra per la produzione di biocarburanti: la biomassa ligneo-cellulosica.

Tecnologie industriali icon Tecnologie industriali

Partner provenienti dal Brasile e dall’UE hanno lavorato insieme al progetto PROETHANOL2G (Integration of biology and engineering into an economical and energy-efficient 2G bioethanol biorefinery) per sviluppare processi innovativi e convertire in modo efficiente i rifiuti vegetali (paglia e bagassa) in etanolo. I partner del progetto hanno sviluppato nuovi processi di pre-trattamento delle biomasse che generano un prodotto facilmente convertibile in zuccheri fermentescibili adatti per il bioetanolo avanzato. Tra questi, l’uso di liquidi ionici e fluidi supercritici, l’autoidrolisi assistita da anidride carbonica e l’insilamento combinato con pre-trattamento idrotermico. Un’altra area di lavoro si è focalizzata sul trattamento di nuovi enzimi con messa a fuoco sulla loro capacità di abbattere la biomassa. I partner del progetto hanno identificato nuovi enzimi xilanolitici che possono essere prodotti mediante espressione eterologa nel Saccharomyces cerevisiae. Questo nuovo ceppo di lievito ricombinante ha permesso un’efficiente fermentazione di diversi zuccheri, abbassando così i costi di produzione dei biocarburanti dalla biomassa di scarto. Inoltre, il progetto PROETHANOL2G ha notevolmente migliorato l’integrazione del pre-trattamento della biomassa, dell’idrolisi enzimatica e della fermentazione. Il team ha anche introdotto un nuovo sistema di distillazione, che riduce il consumo di energia e consente il recupero degli enzimi attivi. Poiché uno dei costi principali della tecnologia di seconda generazione ha a che fare con gli enzimi, poterli riutilizzare facilmente nell’idrolisi costituisce un progresso importante Utilizzando materie prime diverse dalla colture alimentari, il progetto PROETHANOL2G elimina la concorrenza tra i fabbisogni di cibo ed energia. La produzione avanzata di bioetanolo di seconda generazione promette di ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra rispetto al bioetanolo proveniente dalle colture. Le attività del progetto sono in linea con gli obiettivi dell’UE per il 2020, che prevedono che il 10 % del combustibile destinato ai trasporti di ogni stato membro dell’UE provenga da fonti rinnovabili come i biocarburanti.

Parole chiave

Bioetanolo, biocarburanti, biomassa, rifiuti vegetali, zuccheri fermentescibili, lievito ricombinante

Scopri altri articoli nello stesso settore di applicazione