La Commissione chiede all'Irlanda di conformarsi alla direttiva sulla sperimentazione animale
La Commissione europea ha inviato all'Irlanda una lettera di messa in mora, chiedendole di conformarsi ad una sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee (CGCE) che riguarda la direttiva sulle sperimentazioni sugli animali. Nel 2001 la CGCE ha sentenziato che l'Irlanda aveva utilizzato una definizione troppo ristretta del termine "esperimento" ed aveva altresì omesso di istituire sanzioni adeguate per quanti avessero disatteso le tutele prescritte. "Sollecito l'Irlanda affinché prenda urgentemente provvedimenti per uniformare la sua legislazione attuale, risalente al XIX secolo, alla normativa dell'UE in materia di sperimentazione sugli animali", ha dichiarato il commissario europeo per l'Ambiente Margot Wallström nel commentare la decisione dell'Esecutivo di inviare la lettera. La direttiva sulla sperimentazione animale si propone di garantire che, allorquando gli animali sono utilizzati per esperimenti o per altri fini scientifici, talune misure comuni di protezione sono applicate in tutta la Comunità. La normativa irlandese applicata per l'attuazione della direttiva si basa su una legge del 1876 per la prevenzione degli atti di crudeltà contro gli animali. Questa legislazione utilizza una definizione eccessivamente restrittiva del termine "esperimento", in quanto esclude, ad esempio, gli esperimenti genetici, che possono causare agli animali danni fisici durevoli. Le multe imposte dall'Irlanda come deterrente contro le pratiche proibite di sperimentazione sugli animali sono inoltre considerate dalla Commissione troppo modeste per essere efficaci. In seguito alla sentenza della CGCE dell'ottobre 2001, la Commissione si è rivolta per iscritto alle autorità irlandesi il mese successivo, per chiedere in che modo l'Irlanda intendeva porre rimedio alla situazione. Non avendo ricevuto alcuna risposta entro i due mesi utili stabiliti, la Commissione ha deciso di avviare una procedura d'infrazione contro questo Stato membro dell'UE, al quale potrebbe anche comminare una multa. L'Irlanda dispone ora di due mesi per rispondere alla lettera di messa in mora. Trascorso tale periodo la Commissione può emettere un "parere motivato" (o una seconda comunicazione di avvertimento) nei confronti dell'Irlanda. Se lo Stato membro non si conformerà al parere motivato entro un periodo stabilito, la Commissione potrà decidere di sollevare il caso davanti alla CGCE.