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Le istituzioni raggiungono un compromesso sul 6PQ

Il Parlamento europeo ha reso noto che dalle discussioni con i rappresentanti della Commissione europea e del Consiglio europeo è scaturito un compromesso informale che dovrebbe condurre all'approvazione del sesto programma quadro (6PQ) durante la sessione plenaria del Parlame...

Il Parlamento europeo ha reso noto che dalle discussioni con i rappresentanti della Commissione europea e del Consiglio europeo è scaturito un compromesso informale che dovrebbe condurre all'approvazione del sesto programma quadro (6PQ) durante la sessione plenaria del Parlamento, prevista per il 16 maggio. A seguito dell'incontro fra le tre istituzioni, la commissione parlamentare per l'industria, il commercio esterno, la ricerca e l'energia (ITRE) ha deciso di ritirare gli emendamenti precedentemente presentati, sostituendoli con 34 emendamenti di compromesso, i quali verranno votati "in blocco". In una lettera del 13 maggio, il Consiglio ha spiegato come, in questo modo, il nuovo pacchetto otterrà l'approvazione da parte di un numero sufficiente di Stati membri, nonostante le riserve espresse da Austria, Italia e Germania. Le questioni principali oggetto del compromesso riguardano l'approccio all'etica e le rettifiche apportate alle linee di bilancio per i singoli programmi. Nel pacchetto è stato previsto, inoltre, l'aumento degli stanziamenti relativi ai seguenti ambiti: scienze biologiche, genomica e biotecnologie per la salute (55 milioni di euro), scienza e società (20 milioni di euro), società dell'informazione (20 milioni di euro) e misure specifiche a favore della cooperazione internazionale (15 milioni di euro). Accanto a ciò, si è convenuto di ridurre le dotazioni di bilancio relative alle seguenti attività: risorse umane (riduzione di 50 milioni di euro), attività orizzontali di ricerca concernenti le PMI - piccole e medie imprese - (20 milioni), anticipazione delle esigenze scientifiche e tecnologiche (15 milioni), ricerca e innovazione (10 milioni), infrastrutture di ricerca (10 milioni) e sostegno destinato al coordinamento delle attività volte a rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca - SER - (10 milioni). Per quanto riguarda l'etica, le divergenze d'opinione fra il Parlamento e il Consiglio sono state appianate estendendo la dichiarazione della Commissione sui principi etici. Tale misura ha permesso di mettere in risalto le preoccupazioni del Parlamento, ottenendo nel contempo il favore del Consiglio, poiché si tratta di un documento non vincolante per gli Stati membri. La questione dell'etica ha suscitato le maggiori preoccupazioni fra gli eurodeputati, secondo i quali la mancanza di chiarezza generata dalla bocciatura delle linee guida in materia di etica formulate in prima lettura dal Parlamento rischierebbe di generare incertezza in questo ambito. Alcuni hanno espresso il timore che numerose decisioni di natura etica vengano assunte dagli scienziati e non dai politici. Nel compromesso è stato introdotto inoltre il concetto di "scala di eccellenza" che consentirà un lineare passaggio dagli strumenti dell'attuale programma quadro a quelli del prossimo. Gli europarlamentari hanno accolto favorevolmente il compromesso. W. G. Van Velzen (Paesi Bassi) ha affermato che grazie ad esso il programma di ricerca sarà "più coerente rispetto al passato". La maggiore enfasi posta su questioni vicine ai cittadini europei, fra cui le patologie invalidanti come il cancro e la malattia di Alzheimer, le questioni ambientali e la tecnologia dell'informazione, è stata generalmente apprezzata da numerosi eurodeputati. Commentando la notizia, sia il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin, sia il rappresentante del Consiglio Ramón Marimón hanno affermato che il compromesso rappresenta un passo positivo, pur riconoscendo la natura complessa della questione etica.

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