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Understanding actions and intentions of others

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Il perché e il percome delle azioni delle altre persone

Un’iniziativa UE ha esplorato il modo in cui gli esseri umani comprendono le azioni e le intenzioni degli altri. Lo studio multidisciplinare ha fatto luce sui deficit neurologici e percettivi nei bambini con disturbi dello spettro autistico.

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Scoperti solo un paio di decenni fa i neuroni specchio sono attivati quando un animale agisce e quando ne osserva un altro eseguire la stessa azione. Applicando ciò all’uomo, nel quale l’attività specchio è evidente anche durante l’apprendimento di nuove competenze, si ritiene che questo meccanismo sia la base del collegamento tra azione e percezione per comprendere le azioni degli altri. Il progetto COGSYSTEMS (Understanding actions and intentions of others), finanziato dall’UE, ha studiato le basi scientifiche a sostegno di questa teoria. Nelle scimmie le regioni dei neuroni specchio si trovano nella corteccia premotoria ventrale. Utilizzando nuove sonde a più elettrodi i ricercatori hanno scoperto che i neuroni canonici rispondono a stimoli nello spazio personale mentre i neuroni specchio tendono a preferire lo spazio extrapersonale o peripersonale. Inoltre si è scoperto che i neuroni “specchio dell’inattività” si attivano quando la scimmia non ha intenzione di agire. La rappresentazione dell’azione è quindi presente anche quando l’azione è preclusa. Nella rete corticale il team ha scoperto anche neuroni nella corteccia prefrontale che permettono alla scimmia di decidere che azione svolgere (afferrare per mangiare o per riporre). I ricercatori hanno testato l’ipotesi del meccanismo specchio come parte fondamentale dell’organizzazione corticale nell’uomo e ne hanno sostenuto la validità. Osservando azioni manuali, risate e utilizzo di strumenti i ricercatori hanno registrato l’attività gamma nella corteccia. I risultati mostravano che l’osservatore riconosceva tutte le azioni eseguite dagli altri utilizzando il proprio repertorio motorio. Gli studi sui bambini autistici e sui loro fratelli confrontati con bambini con sviluppo tipico hanno rivelato che l’organizzazione degli atti motori intenzionali è insufficiente. Nel Florida Apraxia Battery test (batteria di test per la valutazione dell’aprassia) i bambini autistici ottenevano il punteggio più basso. Erano particolarmente deboli nell’imitazione di gesti senza senso. Significativamente si è scoperta una correlazione tra la performance nelle pantomime e la gravità dell’autismo. Il deficit è probabilmente dovuto alla difficoltà rispetto alla capacità di subire trasformazioni visuo-motorie, necessaria proprio per la coordinazione occhio-mano. L’incapacità di riconoscere lo stile e il significato delle azioni degli altri e la loro portata non migliora con l’età. La mancanza di capacità di riconoscere il significato delle azioni degli altri può essere utilizzata come un importante marcatore dell’autismo. La diagnosi precoce significa che si possono applicare interventi che includono counselling, psicoterapia, terapie comportamentali e artistiche. Poiché ogni bambino è unico la combinazione più efficace può essere selezionata per migliorare la prognosi.

Parole chiave

Intenzioni, azioni, neuroni specchio, corteccia premotoria ventrale, COGSYSTEMS

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