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Impact of Proteasome Subpopulations on Cardiac Remodeling

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Nuovi approfondimenti circa lo sviluppo delle cardiopatie

La comprensione del processo di rimodellamento cardiaco potrebbe influire positivamente sul trattamento o la prevenzione delle cardiopatie.

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Le cardiopatie rappresentano la prima causa di morte in tutto il mondo, dando origine all’urgenza di comprendere meglio la biologia cardiaca. L’eccessiva ipertrofia cardiaca è un problema medico contraddistinto da un ispessimento anomalo del miocardio, una caratteristica tipica del rimodellamento cardiaco patologico; è associata ad alti livelli di morbilità e mortalità. Stanno emergendo prove che indicano come la massa muscolare cardiaca sia potenzialmente influenzata dal sistema di proteasomi dell’ubiquitina, responsabile della degradazione delle proteine. Le precedenti attività svolte dai un ricercatore del progetto PROCARE (Impact of proteasome subpopulations on cardiac remodeling), finanziato dall’UE, hanno rivelato un’inattesa regolazione di proteasomi nell’ipertrofia cardiaca, dovuta in parte a variazioni di assemblaggio e, pertanto, di composizione dei complessi di proteasomi 20S. PROCARE intendeva ottenere una conoscenza più approfondita circa il meccanismo regolatore del rimodellamento cardiaco e il modo in cui potrebbe essere potenzialmente modulato, per modificare lo sviluppo della cardiopatia. In un modello di perdita di funzione, gli scienziati hanno osservato che una ristretta regolazione dei protesomi induceva gravi deterioramenti del rimodellamento cardiaco con patogenesi accelerata, un peggioramento dell’ipertrofia e una prematura insufficienza cardiaca. Uno studio ulteriore ha indicato che, prima dell’avvio del rimodellamento cardiaco, il cuore risultava normale dal punto di vista anatomico e funzionale. Se ne evince la probabilità che lo stress sia il più importante attivatore del meccanismo. In un modello di guadagno di funzione, il miglioramento del meccanismo regolatore della degradazione dei proteasomi ha preservato la funzione cardiaca dopo l’induzione del rimodellamento cardiaco, alterando la disponibilità di proteine, comprese quelle che partecipano alla contrazione muscolare. Nel complesso, lo studio PROCARE ha dimostrato che un meccanismo precedentemente non notato, che partecipa alla regolazione della degradazione delle proteine nel cuore, non è essenziale in condizioni fisiologiche, ma opera proattivamente rispetto allo sviluppo di cardiopatie e insufficienze cardiache, sottolineandone il potenziale valore terapeutico.

Parole chiave

Cardiopatia, insufficienza cardiaca, rimodellamento cardiaco, ipertrofia cardiaca, proteasoma dell’ubiquitina, PROCARE

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