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Contenuto archiviato il 2024-05-28

Predicting Sequential Learning from Oscillatory Activity in Human MEG-Data

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I codici dei neuroni e l’apprendimento

Un team finanziato dall’UE ha studiato le frequenze delle oscillazioni delle cellule cerebrali in relazione all’apprendimento delle sequenze. Codici di oscillazione specifici, infatti, potrebbero essere svolgere un ruolo nei processi di memoria, apprendimento e previsione degli esseri umani.

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L’apprendimento delle sequenze, o conoscenza delle sequenze, può essere associato a diversi tipi di apprendimento, tra cui il linguaggio e le capacità di movimento. I meccanismi precisi che ne sono alla base sono ancora sconosciuti, ma potrebbero riguardare le regole di apprendimento statistico, che a loro volta potrebbero essere collegate a vari tipi di ritmi cerebrali. Il progetto PSLOAHMD (Predicting sequential learning from oscillatory activity in human MEG-Data), finanziato dall’UE, ha studiato le connessioni tra l’apprendimento delle sequenze e le oscillazioni neuronali alle varie frequenze, con particolare attenzione al modo in cui la fase delle oscillazioni theta (5-7 Hz) contribuisce al ricordo delle sequenze. I ricercatori, inoltre, hanno studiato la correlazione tra l’ampiezza delle oscillazioni beta (15-30 Hz) e gamma (30-100 Hz) con la previsione di eventi attesi. I ricercatori hanno osservato le oscillazioni negli adulti tramite magnetoencefalografia, una tecnica non invasiva che permette la tracciatura di oscillazioni cerebrali rapide con una risoluzione comparabile a quella dell’imaging con risonanza magnetica funzionale. Grazie a tecniche di analisi spettrale, il team ha valutato se l’attività neuronale trasporta informazioni sequenziali, dopo di che ha quantificato la relazione esistente tra l’attività oscillatoria neuronale associata all’apprendimento delle sequenze e il grado di familiarità delle immagini. Gli studiosi hanno osservato un’elevata attività a tre bande di frequenza correlate con la familiarità delle sequenze. Questi risultati supportano le ipotesi secondo le quali l’attività ritmica neuronale potrebbe svolgere un ruolo nell’apprendimento e la rappresentazione delle sequenze della memoria umana potrebbe comportare un codice di oscillazione. Specifici modelli di frequenza, inoltre, potrebbero essere interessati nel modo in cui il cervello prevede gli eventi attesi, mentre altri potrebbero contrastare l’apprendimento delle sequenze. Questi risultati potranno aiutare a chiarire il ruolo dei ritmi cerebrali nell’apprendimento.

Parole chiave

Previsione, sequenziale, PSLOAHMD, apprendimento, oscillatorio, frequenze

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