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Contenuto archiviato il 2024-06-18

European Informatics Data Exchange Framework for Courts and Evidence

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Tabella di marcia per regolare lo scambio di prove elettroniche tra un paese e l’altro in Europa

L’implementazione di nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle prove per i processi penali deve fare i conti con il fatto che le normative potrebbero non essere armonizzate tra i paesi europei. Un’iniziativa dell’UE ha introdotto un documento strategico per lo sviluppo di un quadro legale europeo comune per l’uso, la raccolta e lo scambio di prove elettroniche.

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L’UE deve sviluppare modi migliori per lo scambio di informazioni e prove tra gli Stati Membri allo scopo di combattere il terrorismo e il crimine in modo tempestivo. “Le procedure di mutua assistenza legale per raccogliere e scambiare informazioni e richiedere e fornire sostegno nell’ottenimento di prove tra Stati Membri, non sono state adattate alla realtà del crimine di oggi sempre più globale e complesso,” dice la coordinatrice del progetto la dott.ssa Maria Angela Biasiotti, ricercatrice presso l’Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica del Consiglio nazionale di ricerca italiano. “Per combattere il terrorismo e il crimine organizzato, è necessario poter disporre di un modo veloce, sicuro e fidato per lo scambio di informazioni qualificate e prove elettroniche tra pubblici ministeri e autorità incaricate dell’applicazione della legge di paesi diversi,” spiega la dott.ssa Biasiotti. Per affrontare il problema, il progetto EVIDENCE (European informatics data exchange framework for courts and evidence) ha lavorato per realizzare un quadro europeo coerente per la regolazione e la standardizzazione della raccolta e lo scambio di prove elettroniche. La ricerca svolta dal progetto ha raggiunto diversi risultati chiave. Anche se non esiste un quadro legale completo nell’UE, le prove elettroniche sono sempre più usate come prove principali nei procedimenti penali. Le autorità giuridiche devono lavorare in un mosaico di soluzioni legali, di protezione dei dati, di applicazione o tecniche. Le parti interessate sentono anche il bisogno di certificare e professionalizzare gli operatori e gli ambienti nei quali si custodiscono, conservano, analizzano e scambiano le prove elettroniche. Rendere le indagini trasnfrontaliere più veloci ed efficienti Per fornire soluzioni riguardo i principali risultati ottenuti, EVIDENCE ha sviluppato una tabella di marcia che comprende linee guida, migliori pratiche, raccomandazioni, standard tecnici e un’agenda di ricerca. Costituisce una risorsa per i responsabili delle politiche, i legislatori, le autorità incaricate dell’applicazione della legge, gli esperti di scienze forensi digitali e altre parti coinvolte per posare le fondamenta di un quadro comune europeo per le prove elettroniche. La tabella di marcia identifica una serie di sfide riguardanti la raccolta, la conservazione, l’uso e lo scambio di prove elettroniche da prospettive diverse e fornisce 10 obiettivi strategici per affrontarle. Gli obiettivi comprendevano l’approfondimento della ricerca e il miglioramento dell’applicazione della legge, di normative, politiche, fiducia, standard tecnici e scienze forensi digitali. Sono state programmate diverse azioni a breve, medio e lungo termine per raggiungere tali obiettivi. Altri risultati concreti di EVIDENCE comprendono uno strumento di classificazione per le prove elettroniche, una mappa delle prove elettroniche per gli operatori e un catalogo degli strumenti delle scienze forensi digitali. I ricercatori hanno sviluppato anche proposte per una lingua e un approccio standard per lo scambio di prove digitali e strumenti per promuoverne l’uso. Riunire i principali operatori del campo delle scienze forensi digitali Secondo la dott.ssa Biasiotti, EVIDENCE sta già avendo un impatto sui suoi utenti finali, aiutando così a creare la necessaria massa critica di parti coinvolte nel processo delle prove elettroniche a livello europeo e globale. “Siamo riusciti a informare, stimolare il dibattito, iniziare il dialogo e infine creare una rete e una comunità informata e ben equilibrata di diverse discipline e settori.” La rete molto estesa è come un repertorio del trattamento e lo scambio di prove elettroniche in tutto il mondo. Comprende le principali autorità e organizzazioni dell’UE e internazionali come Europol e Interpol oltre all’ente europeo per la promozione della cooperazione giudiziaria (Eurojust). Comprende anche comunità influenti, diverse aziende produttrici di software di scienze forensi digitali, pubblici ministeri europei, magistrati ed enti incaricati dell’applicazione della legge nonché progetti del settore finanziati dall’UE. EVIDENCE si è unito al progetto e-Codex per pilotare uno scambio sicuro e fidato di prove elettroniche nell’UE, in linea con la direttiva sull’Ordine europeo d’indagine e il modello di mutua assistenza legale. “Speriamo veramente di avere l’opportunità di proseguire con quello che abbiamo ottenuto finora e contribuire alla realizzazione di un quadro comune europeo,” conclude la dott.ssa Biasiotti.

Parole chiave

Prove elettroniche, crimine, EVIDENCE, rete legale europea, scienze forensi digitali

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