Un documento della Commissione illustra il programma "eEurope" ai cittadini europei
La Commissione ha pubblicato un manoscritto che illustra le politiche dell'UE volte ad incrementare la competitività dell'Europa mediante la promozione delle tecnologie dell'informazione. Il documento, intitolato "Verso un'Europa basata sulla conoscenza", fornisce un'analisi statistica dell'attuale grado di utilizzo delle TIC (tecnologie dell'informazione e della comunicazione), nonché informazioni sulle future strategie volte ad aumentare l'adozione di tali tecnologie e i relativi livelli di competenze. Il manoscritto recita: "Internet sta cambiando il mondo in cui viviamo e la sfida per l'Europa consiste nell'abbracciare l'era digitale e diventare una vera e propria economia basata sulla conoscenza. 'e-Europe' è l'iniziativa dell'UE volta a guidare tale processo di cambiamento [...] nonché il motore che ci permetterà di diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo entro il 2010". La Commissione ricorda che le proprie politiche sono rivolte a tutti gli europei e pone l'accento sul carattere inclusivo che la nuova società basata sulla conoscenza deve assumere. Tutto ciò, si legge nella relazione, deve valere anche per i paesi candidati, poiché "l'inclusione digitale" rappresenterà una componente fondamentale del processo di allargamento. Un altro aspetto importante è costituito dalla tutela della diversità culturale e linguistica dell'Europa, fattore che renderà necessaria l'elaborazione dei contenuti in tutte le lingue. Gli obiettivi specifici del piano d'azione "e-Europe 2005" sono stati semplificati rispetto a quelli contenuti nella versione precedente del 2002. Le due principali finalità sono, innanzitutto, fornire ai cittadini un ampio accesso a banda larga attraverso un'infrastruttura di informazioni sicura e, in secondo luogo, offrire servizi pubblici on line. La continua introduzione di collegamenti ad Internet ad alta velocità, e soprattutto della banda larga, dipende, in una certa misura, dallo sviluppo di contenuti ricchi di informazioni che stimoleranno la domanda di tali tecnologie da parte dei consumatori. La Commissione ritiene, tuttavia, che sia possibile adottare alcune azioni politiche al fine di accelerare il processo. A tal proposito, essa propone l'utilizzo dei fondi strutturali dell'UE per facilitare l'accesso alla banda larga nelle zone remote e rurali, nonché l'eliminazione degli ostacoli normativi a questa tecnologia, come, per esempio, le restrizioni "d'accesso" messe in atto dagli Stati membri. Il settore pubblico è attualmente il principale detentore e produttore di contenuti sul Web e la Commissione ritiene che, mettendo in rete i servizi del governo, gran parte dell'economia seguirà a ruota. Affinché tale tendenza prosegua in futuro, la Commissione intende definire un quadro di specifiche tecniche per garantire che tutti i cittadini e le imprese dell'UE possano beneficiare dei servizi nazionali di e-government. Inoltre, tutti gli Stati membri dovranno assicurare l'offerta on line di 20 servizi pubblici di base interattivi, compresa la garanzia d'accesso ai cittadini con particolari esigenze. Il piano d'azione contiene altresì una serie di misure in settori come l'e-learning (apprendimento elettronico), e-health (servizi sanitari digitali) e l'e-business, tutte volte a rafforzare il ruolo di Internet in Europa e, pertanto, a guidare il processo finalizzato alla garanzia dell'accesso universale. Nelle conclusioni, la relazione si rivolge direttamente ai cittadini europei ricordando loro che il successo del piano d'azione dipende non solo dal lavoro dei governi a livello europeo, nazione e regionale, bensì anche dalla partecipazione dei singoli individui al processo.