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Collaborative evaLuation Of border Surveillance technologies in maritime Environment bY pre-operational validation of innovativE solutions

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Un nuovo approccio per convalidare soluzioni utili per un miglior controllo delle frontiere

Un progetto finanziato dall’UE (il primo nel suo genere) ha contribuito alla validazione pre-operativa (POV) di strumenti di controllo delle frontiere marittime. Il lavoro si proponeva di modificare l’orientamento dei programmi di Ricerca e sviluppo in materia di sicurezza, integrando le esigenze degli utenti finali in modo che siano di guida al processo di innovazione.

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Il progetto CLOSEYE (Collaborative evaluation of border surveillance technologies in maritime environment by pre-operational validation of innovative solutions) è stato il primo progetto di ricerca sulla sicurezza ad adottare l’approccio POV, sostenuto dalla Commissione europea e dell’agenzia FRONTEX. “L’obiettivo del progetto CLOSEYE non consisteva nel favorire direttamente l’acquisto di sistemi di sorveglianza, ma nel validare soluzioni future mediante sperimentazione, con proposte innovative testate in un ambiente operativo reale” ha affermato José Manuel Santiago, il coordinatore del progetto. Tale approccio era in linea con le indicazioni previste dal Regolamento EUROSUR. “Per procedervi, abbiamo sperimentato proposte innovative in un ambiente operativa reale e abbiamo seguito un approccio di contratto di servizio”. I partner del progetto hanno osservato il ciclo POC in modo innovativo, mirando a definire le esigenze reali, identificare soluzioni mature, definire nuovi schemi di validazione e procedere nelle linee guida per la definizione di livelli di prestazioni di riferimento e piani futuri di aggiudicazione degli appalti pubblici flessibili. “CLOSEYE intendeva aumentare la visibilità del mercato e contribuire a portare innovazione sul mercato facendo confluire insieme l’aspetto tecnico e quello operativo,” spiega Santiago. Una validazione attraverso scenari operativi reali Affinché le potenziali soluzioni fossero valide per altri utilizzatori e altre applicazioni, è stata cruciale la selezione di idonei scenari rappresentativi, la cui definizione si è rivolta alle in cui FRONTEX coordina operazioni interforze: INDALO per uno scenario del mare di Alborán e TRITÓN per uno scenario del Mediterraneo centrale. “Sono stati il principale riferimento per l’impiego di strumenti di sorveglianza comuni in prospettiva di una loro utilizzazione in collaborazione tra Stati membri,” osserva Santiago. L’industria ha proposto due soluzioni innovative per ciascuna area, puntando a una maggiore consapevolezza situazionale e migliorando la capacità di reazione delle autorità che sorvegliano i confini esterni dell’UE. Per entrambi gli scenari, CLOSEYE ha effettuato vari test per valutare le prestazioni tecniche di ciascuna soluzione in un ambiente controllato, poi validate in scenari operativi reali. Un approccio complessivo per frontiere più sicure CLOSEYE è riuscito a definire, sviluppare e integrare soluzioni relative alla rilevazione, all’identificazione e al tracciamento di piccole imbarcazioni non collaborative alla frontiera meridionale dell’UE. Le soluzioni innovative (che comprendono piattaforme, sensori e TIC) contribuiscono ad ampliare la portata di una sorveglianza efficiente in termini di costi, a potenziare la discriminazione del traffico dei natanti e a offrire supporto al processo decisionale. Contribuiscono anche a una migliore consapevolezza situazionale e al quadro situazionale tattico nei centri di coordinamento, alla condivisione delle informazioni in tempo reale tra diversi enti e a tempi di reazione più rapidi grazie a informazioni più valide. L’esito positivo delle operazioni di sorveglianza marittima è strettissimamente legato alle capacità tecniche disponibili, ma il valore di CLOSEYE va ben oltre l’innovazione tecnica nell’equipaggiamento, ampliando la sua portata da diversi punti di vista, ad esempio sotto il profilo operativo, contrattuale e finanziario. Migliorando i meccanismi di cooperazione tra industria e utilizzatori, il ciclo caratterizzato da un approccio generatore e dalla POV, progredito durante questo progetto, aumenta la visibilità del mercato e contribuisce a introdurre l’innovazione sul mercato. “Il modello POV ha attribuito agli utilizzatori la facoltà di definire i sistemi futuri secondo le reali necessità; ha inoltre potenziato il contributo fornito dalle autorità pubbliche al ciclo dell’innovazione,” conclude Santiago. CLOSEYE ha rappresentato il primo esempio in assoluto di promozione di innovativi schemi di approvvigionamento applicati al controllo delle frontiere. Le attività hanno prodotto varie innovazioni che fanno entrare in gioco sistemi e dispositivi nuovi per la protezione delle frontiere dell’Europa. Seguendo il ciclo avviato dal progetto, i soggetti interessati da un lato contribuiscono alla POV degli strumenti di controllo delle frontiere marittime, dall’altro traggono vantaggio dagli esiti. L’approccio POV offre anche ai responsabili pubblici degli acquisti la flessibilità loro indispensabile per gestire i rischi associati agli investimenti a favore dell’innovazione.

Parole chiave

Controllo delle frontiere, validazione pre-operativa, marittimo, sicurezza, CLOSEYE, EUROSUR

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