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Impact of poplar bioenergy cultivation on ozone and volatile organic compound emissions

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Impatto delle colture bioenergetiche sulla formazione di ozono

La necessità di energie rinnovabili ha prodotto la messa a dimora di colture a rapida crescita come i pioppi (Populus), per la produzione di biomassa. Un team di ricercatori finanziati dall’UE ha studiato l’impatto della coltivazione di tali alberi sulla formazione di composti organici volatili (COV) e ozono.

L’emissione di isoprene e altri COV biogenici prodotti dalla vegetazione svolge un ruolo importante nella creazione di ozono (O3) nella troposfera. Di conseguenza, un aumento potenzialmente rilevante di emissioni di isoprene provenienti da specie arboree come i pioppi per la produzione di bioenergia potrebbe influire sulla formazione di O3 troposferico. Il progetto SRF-OZO (Impact of poplar bioenergy cultivation on ozone and volatile organic compound emissions) è stato istituito per quantificare i gas a effetto serra (GES), le emissioni di BCOV e di O3 a livello di ecosistema fogliare, e al fine di identificare le variabili ambientali che guidano questi flussi. Tali informazioni aiuteranno a fornire una panoramica completa degli scambi gassosi tra piante e atmosfera. Il metodo della correlazione turbolenta è stato utilizzato per condurre le prime misurazioni simultanee relative ai flussi di O3 e alle emissioni di BCOV biogenici ottenuti dalla silvicoltura a breve rotazione degli alberi di pioppo. Sono stati misurati anche i flussi dei principali gas serra: biossido di carbonio; metano; protossido di azoto. I ricercatori hanno utilizzato il modello di trasporto atmosferico europeo LOTOS-EUROS per portare le emissioni di isoprene a un livello industriale e ha inoltre osservato le emissioni associate all’attuale area totale coltivata con pioppi per ottenere bioenergia in Europa. Ciò ha consentito agli scienziati di valutare l’impatto dei flussi di isoprene sulle concentrazioni di O3 nel terreno. I risultati hanno indicato che le emissioni di isoprene provenienti dalle colture di pioppi esistenti non influenzano in modo rilevante la concentrazione di O3 a livello del suolo. È necessario tenere presente che in Europa, le aree complessive ricoperte di colture di pioppi non sono cambiate in modo significativo negli ultimi due decenni, malgrado gli incentivi offerti per produrre colture bioenergetiche. Di conseguenza, la superficie attuale coltivata con pioppi per bioenergia, i quali emettono isoprene, rimane troppo limitata per incrementare significativamente le concentrazioni di O3 e per essere quindi considerata una potenziale minaccia in termini di qualità dell’aria e salute degli individui. Questo ha dimostrato che il progetto SRF-OZO rappresenta un importante strumento per i decisori politici coinvolti nel settore delle bioenergie.

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