Organizzazione della segnalazione della cellula T
L’attivazione cellulare avviene attraverso reti di segnalazione complesse che coinvolgono numerose proteine. Normalmente, le proteine che sono strettamente posizionate all’interno di una cellula interagiscono insieme. Tuttavia, le proteine aumentano in particolari posizioni e momenti all’interno delle cellule, migliorando la loro efficienza di interazione. Rapportato al sistema, questo schema determina come le informazioni di regolamentazione scorrono attraverso le reti di segnalazione. Il delineamento dell’integrazione funzionale dei gruppi di proteine potrebbe fornire dettagli importanti sulla funzione delle cellule in condizioni fisiologiche e patologiche tra cui l’autoimmunità e il cancro. Nel perseguire questo obiettivo, gli scienziati del progetto finanziato dall’UE T CELL SIGNALING (The spatiotemporal organisation of T cell signalling as a regulator of T cell function) hanno sviluppato metodi particolari per visualizzare la segnalazione così come avviene all’interno delle cellule primarie vive nel tempo e nello spazio. Hanno utilizzato la microscopia a fluorescenza time-lapse di cellule vive per studiare l’attivazione delle cellule T primarie, i regolatori centrali della risposta immunitaria. L’analisi computazionale delle immagini è stata integrata nell’approccio insieme alla microscopia elettronica per fornire una risoluzione spaziale superiore. Inoltre, il modello matematico ha permesso l’analisi di complessi sistemi di segnalazione. Questo metodo è stato impiegato per affrontare importanti questioni scientifiche, come la regolazione dell’attivazione delle cellule T con un’enfasi sul citoscheletro dell’actina. I ricercatori hanno voluto chiarire come l’organizzazione spazio-temporale della segnalazione della cellula T regola la funzione del linfocita. In questo contesto, hanno seguito la localizzazione spazio-temporale delle chinasi della tirosina Itk e Tec nella secrezione di citochine e nell’immunodeficienza primaria. L’espressione del recettore centrale costimolatorio CD28 è stata visualizzata anche nelle cellule T citotossiche e nelle cellule natural killer insieme ai recettori SLAM, per determinare il loro ruolo nella malattia autoimmune lupus eritematoso sistemico. Ulteriori applicazioni dell’approccio hanno interessato lo studio della segnalazione della cellula T in un modello murino di sclerosi multipla e in linfociti di tumore-infiltrazione, nonché la caratterizzazione di un composto di piombo farmaceutico. Complessivamente, l’approccio di T CELL SIGNALING ha offerto uno strumento importante per l’osservazione della posizione delle proteine all’interno delle cellule nel corso del tempo. Le applicazioni di questo metodo non sono limitate al sistema immunitario e potrebbero aiutare a fare chiarezza sulle intricate vie di segnalazione che guidano la funzione delle cellule.
Parole chiave
cellula t, segnalazione, proteina, microscopia, T CELL SIGNALING, organizzazione spazio-temporale