Un nuovo anticorpo terapeutico per i cuori in difficoltà
Dagli studi emerge che bassi livelli di anticorpi alla fosforilcolina (anti-PC) possono indicare un rischio superiore di sviluppo di CVD e di complicazioni nei pazienti che ne sono già affetti. Pertanto, l’iniziativa dell’UE CVDIMMUNE ha sviluppato il candidato farmaco PC-mAb, un anticorpo monoclinale interamente umano, in grado di bloccare l’infiammazione vascolare. Il progetto CARDIMMUN, finanziato dall’UE, è stato costituito per proseguire sulla base delle conclusioni scientifiche di CVDIMMUNE e inserire il candidato farmaco PC-mAb nel percorso di sviluppo clinico e registrazione commerciale. In generale, si intendeva fare in modo che il PC-mAb raggiungesse uno stadio di sostenibilità commerciale, tramite la prova di attività nei pazienti e la produzione della documentazione necessaria per avviare una sperimentazione clinica di fase 2a (prova di concetto). Per realizzare tali obiettivi, i partner del progetto hanno svolto una serie di attività di supporto, tra cui modelli di malattia preclinici per dimostrare l’efficacia del PC-mAb, permettendo il passaggio da modelli preclinici alla prevenzione secondaria in pazienti affetti da CVD. È stato anche dimostrato il buon profilo di sicurezza del PC-mAb in studi sulla tossicità e in profili farmacocinetici, che sostiene un dosaggio di una volta al mese di PC-mAb in studi clinici di fase 1 in volontari sani e pazienti bersaglio. L’arteriopatia obliterante è una malattia cronica in cui è alto il rischio di episodi gravi come l’attacco cardiaco e l’ictus. Quando l’arto di un paziente viene colpito, ne viene gravemente limitata la mobilità e, di conseguenza, la qualità di vita, causando dolori estesi anche a riposo, oltre a un elevato rischio di amputazione degli arti interessati. I risultati di questo studio su i pazienti affetti da arteriopatia periferica (PAD) grave e sottoposti a rivascolarizzazione sono stati positivi, evidenziando una buona sicurezza e tollerabilità, accanto a proprietà anticorpali che supportano il dosaggio di una volta al mese. Tali esiti hanno costituito la base per generare i dati di prova di attività in un gruppo selezionato di pazienti bersaglio. CARDIMMUN ha enormemente accentuato l’interesse e il valore commerciale del candidato farmaco PC-mAb, ottenendo la certezza di piani per iniziare un successivo studio per la prova di concetto.
Parole chiave
Malattia cardiovascolare, PC-mAb, anticorpo monoclonale, CARDIMMUN, arteriopatia periferica