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Sustainable Livelihoods and Biodiversity in Riparian Areas in Developing Countries

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Trovare l’equilibrio tra sostentamento e biodiversità

È possibile attivare lo sviluppo economico e contemporaneamente sostenere l’ambiente? Gli esperti europei hanno effettuato viaggi di ricerca percorrendo lunghe distanze per dare una risposta a tale domanda.

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Fin dall’inizio della civiltà, l’umanità ha favorito le aree vicino all’acqua per l’insediamento. Mai come oggi, lo sfruttamento delle risorse naturali locali mette a dura prova tali ecosistemi sensibili. Raggiungere l’equilibrio ideale tra le nostre condizioni di vita e la tutela dell’ambiente non è sempre semplice. Gli esempi che ci giungono dalle zone del globo a noi lontane contribuiscono a una migliore comprensione dello sviluppo sostenibile. Questa sfida è stata affrontata dal progetto LIVEDIVERSE (Sustainable livelihoods and biodiversity in riparian areas in developing countries), finanziato dall’UE, il quale ha condotto studi di caso in tre diversi continenti. La ricerca effettuata presso insediamenti rivieraschi in Costa Rica, India, Sudafrica e Vietnam ha permesso agli scienziati di entrare in contatto diretto con la gente del posto. Il risultato è costituito da una migliore comprensione del modo in cui la sussistenza alimenta la biodiversità e viceversa. Inoltre, i dati ambientali, nonché le informazioni relative alla politica governativa in tale materia, sono stati raccolti e organizzati in una biblioteca online. Questi dati sono serviti per sviluppare un indice di vulnerabilità ambientale (environmental vulnerability index, EVI) in grado di catturare gli elementi critici di ogni caso di studio. Sono state sviluppate mappe EVI utilizzando il software del sistema di informazione geografica. I risultati dello studio rivelano le questioni chiave che contribuiscono alla vulnerabilità della biodiversità in relazione a un’area geografica specifica. Nel bacino del fiume Terraba, in Costa Rica, i più importanti problemi di vulnerabilità dipendono da aspetti quali rischi vulcanici, grande quantità di merci importate, perdita di specie uniche, introduzione di un gran numero di specie e un uso eccessivo di pesticidi. Nel bacino del fiume Mutale, in Sudafrica, la vulnerabilità è dovuta a questioni quali grande quantità di merci importate, specie in pericolo, bassa percentuale di riserve terrestri e frequenza dei conflitti. L’ambito del progetto LIVEDIVERSE non era limitato alla scienza delle biodiversità. Sono stati integrati anche aspetti socioeconomici, culturali e spirituali. Questo approccio olistico contribuisce all’intuizione necessaria per rendere le raccomandazioni politiche più efficaci. Gli sforzi per condividere le conoscenze acquisite durante la vita del progetto hanno riguardato l’intera gamma di materiali, tra cui brevi video che descrivono il progetto, i quali sono disponibili online. Il progetto ha dunque migliorato la conoscenza disponibile per quanto riguarda la promozione della gestione sostenibile dell’ambiente e le risorse per fornire nuove nozioni relative alle interazioni tra ecosistemi e attività umane. Il progetto LIVEDIVERSE ha contribuito all’attuazione di impegni internazionali, protocolli e iniziative condotte dall’UE e dagli Stati membri su argomenti quali diversità biologica, lotta contro la desertificazione, riduzione dei disastri naturali e sviluppo sostenibile. Il progetto ha inoltre toccato aspetti come le esigenze di ricerca delle politiche e legislazioni europee esistenti ed emergenti.

Parole chiave

Mezzi di sussistenza, biodiversità, LIVEDIVERSE, rivierasco, indice di vulnerabilità ambientale

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