È ora che gli edifici pubblici d’Europa diventino più verdi
In Europa gli edifici sono responsabili di oltre il 40 % del consumo totale di energia e producono un terzo delle emissioni di CO2 del continente. Quasi la metà degli edifici europei è stata costruita prima del 1960 e il 90 % è stato costruito prima del 1990, il che significa che la loro efficienza energetica è molto lontana dagli standard moderni. Il progetto RESSEEPE (Retrofitting solutions and services for the enhancement of energy efficiency in public edification), finanziato dall’UE, ha sviluppato soluzioni per risolvere le deficienze energetiche degli edifici più vecchi. “Il nostro obiettivo era migliorare il potenziale di ammodernamento degli edifici pubblici europei sviluppando, adattando, dimostrando e valutando diverse tecnologie innovative di ammodernamento,” dice Giulia Barbano, coordinatrice del progetto. L’obiettivo del progetto era particolarmente difficile perché doveva prendere in considerazione le diverse discipline, soluzioni e parti interessate. Dai miglioramenti dell’isolamento e i sistemi avanzati di controllo all’illuminazione efficiente e la tecnologia solare, il progetto ha esaminato diverse soluzioni che potrebbero rendere gli edifici pubblici molto più efficienti dal punto di vista energetico. Parallelamente ha preso in considerazione le esigenze degli utenti finali, il che fa crescere le probabilità che l’impegno per rinnovare gli edifici sia accettato e intrapreso. Tecnologie energetiche di ammodernamento ad alta tecnologia Per raggiungere i suoi obiettivi, il team di RESSEEPE ha sviluppato diverse tecnologie di ammodernamento attivo e passivo all’avanguardia. “La maggior parte di queste tecnologie è stata sviluppata in prototipi completi e questi sono stati istallati in due edifici di prova – l’Ospedale Terrassa vicino a Barcellona, in Spagna, e l’edificio John Laing dell’Università di Coventry, nel Regno Unito,” spiega Barbano. “Abbiamo lavorato anche a tre edifici di prova in Spagna, Svezia e Regno Unito che sono stati rinnovati con le tecnologie attualmente disponibili.” Le tecnologie rivoluzionarie sviluppate nel corso del progetto comprendono una malta di isolamento a base di aerogel, pannelli per isolamento sotto vuoto incapsulati, finestre elettrochimiche alimentate a energia solare e una facciata ventilata che comprende pannelli per isolamento sotto vuoto, pannelli fotovoltaici e un supercondensatore. “Abbiamo sviluppato anche un nuovo collettore solare piano e materiali a cambiamento di fase per l’immagazzinamento di energia per il raffreddamento passivo,” aggiunge Barbano. Una parte fondamentale del progetto riguardava la valutazione delle prestazioni dei siti di prova prima e dopo l’ammodernamento. Questo ha comportato lo sviluppo di pannelli di monitoraggio per ogni sito, diverse simulazioni e le necessarie soluzioni software a sostegno del processo decisionale. “Il programma di prova ha mostrato una potenziale riduzione del consumo di energia e delle emissioni di gas serra di fino al 70 %, ovvero 2 000 tonnellate di CO2 l’anno.” I risultati della valutazione hanno rivelato inoltre un significativo impatto sociale nelle scuole e negli ospedali del progetto, che è stato verificato coinvolgendo gli utenti. Un nuovo toolbox per rimodernare gli edifici Il progetto ha fornito ricerca e raccomandazioni sull’ammodernamento degli edifici pubblici di altissimo valore. “Il principale risultato del progetto è il toolbox per l’ammodernamento che comprende diverse soluzioni rivolte a questo mercato,” rivela Barbano. Il toolbox include 13 soluzioni – la maggior parte delle quali sono pronte per il mercato – che comprendono un software e una tecnologia di monitoraggio e specifici interventi passivi e attivi a livello dell’edificio. Le parti industriali potranno usufruire anche di diverse altre soluzioni che sono molto promettenti ma che richiedono ulteriore ricerca e sviluppo. A seconda della combinazione di tecnologie, il toolbox può aiutare gli edifici a raggiungere un ritorno di investimento previsto di fino a 6 anni e una riduzione delle esigenze energetiche dell’edificio in media del 56 %. Questo si può tradurre in un risparmio nella bolletta dell’energia elettrica di fino a 26 euro per metro quadrato, il che potrebbe ammontare a oltre 25 milioni di euro l’anno per un grande edificio pubblico. Infine è da considerare anche che il settore dell’ammodernamento potrebbe creare tra 160 000 e 280 000 nuovi posti di lavoro entro il 2020.
Parole chiave
RESSEEPE, edifici pubblici, rimodernare, tecnologie per rimodernare, consumo energetico, pannelli per isolamento sotto vuoto, facciate ventilate
