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Un gruppo di esperti sostiene che l'UE dovrebbe finanziare un Consiglio europeo delle ricerche

Secondo la relazione provvisoria di un gruppo di esperti, è opportuno creare un Consiglio europeo delle ricerche (CER), al quale affidare la gestione di un fondo per la ricerca di base, finanziato dall'UE. Il Gruppo di esperti per il Consiglio europeo delle ricerche (ERCEG) è...

Secondo la relazione provvisoria di un gruppo di esperti, è opportuno creare un Consiglio europeo delle ricerche (CER), al quale affidare la gestione di un fondo per la ricerca di base, finanziato dall'UE. Il Gruppo di esperti per il Consiglio europeo delle ricerche (ERCEG) è stato istituito dal ministro danese per la Scienza, la Tecnologia e l'Innovazione, Helge Sander, durante la Presidenza danese dell'UE, allo scopo di discutere le finalità e la portata di un CER, nonché le possibili opzioni per la sua costituzione. La relazione finale sarà presentata ai ministri della Ricerca dell'Unione nel dicembre 2003. Il gruppo conclude che esistono "validi motivi per l'adozione di una politica di ricerca europea che preveda nuovi meccanismi di finanziamento per la ricerca fondamentale e strategica, basata sull'iniziativa dei ricercatori, e in particolare per la costituzione di un Fondo europeo per la ricerca di base. Per essere credibile ed efficiente, la gestione di tale fondo dovrà prendere nettamente le distanze dal sistema politico". La relazione osserva che la gestione di un fondo di questo tipo dovrebbe essere affidata ad un CER, pur sottolineando la necessità di garantire che tale istituzione abbia una responsabilità politica ben definita e un considerevole grado di autonomia scientifica. I finanziamenti per il Consiglio, si legge nella relazione, dovrebbero provenire da una linea specifica del bilancio dell'Unione, approvata dal Parlamento europeo: prospettiva che in passato la Commissione si è mostrata restia a sostenere. In base all'attuale Trattato dell'UE, ciò significherebbe dedicare al CER una linea specifica del bilancio dei programmi quadro comunitari. "In questo modo è possibile costituire il CER come entità indipendente nell'ambito del bilancio dell'UE, ma al contempo difendere quell'autonomia e quella flessibilità operativa così importanti per la qualità del suo lavoro e per la sua credibilità all'interno della comunità di ricerca", afferma la relazione. L'ERCEG tiene a sottolineare, comunque, che il Consiglio non dovrebbe essere creato a spese delle attività di ricerca, europee o nazionali, già esistenti e funzionanti. Si dovrebbe quindi evitarne la costituzione a meno che "nell'ambito del bilancio dell'Unione europea non vengano stanziati ulteriori e significativi finanziamenti a favore delle attività di ricerca di base". Sempre allo scopo di evitare l'utilizzo non corretto di risorse preziose, il gruppo insiste inoltre su una condizione temporale: "La creazione del CER deve essere vista come temporanea fino a quando esso abbia dato dimostrazione del suo valore. La sua attività e il suo impatto dovranno essere valutati dopo un certo periodo, per esempio sette anni: in base ai risultati di tale valutazione e alla situazione in quel momento, si deciderà se il Consiglio debba continuare o cessare la propria attività". Nella relazione si chiede, inoltre, che il mandato del CER venga definito in uno statuto e includa la promozione dell'eccellenza scientifica come base per il progresso sociale, culturale e tecnologico, tramite il finanziamento di ricerche di elevato livello in ambito internazionale. Un'altra priorità dovrebbe essere costituita dal rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca (SER), in particolare attraverso l'organizzazione di concorsi per l'assegnazione di finanziamenti europei, al fine di promuovere l'eccellenza scientifica. La relazione sarà distribuita ai ministeri nazionali e alle organizzazioni di ricerca, nella speranza di facilitare un ampio processo di consultazione. I risultati delle consultazioni saranno considerati dall'ERCEG al momento della stesura della relazione finale.

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