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A neW concept of pubLic administration based on citizen co-created mobile urban services

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E-governance attraverso servizi pubblici co-creati

Una trasformazione a tutto campo dell’approccio all’amministrazione digitale potrebbe significare che i soggetti interessati sono più che semplici utenti o clienti.

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Riconoscendo che i governi non possono più essere gli unici fornitori dei servizi pubblici, un’amministrazione aperta e collaborativa basata sulle TIC è fondamentale per fornire «più con meno». Per ottenere questo, è necessario responsabilizzare i soggetti interessanti fornendo loro incentivi ad assumere un ruolo più attivo nella fornitura di servizi pubblici. Il progetto WeLive, finanziato dall’UE, ha affrontato queste sfide. L’obiettivo fondamentale di WeLive era quello di trasformare gli attuali approcci all’amministrazione digitale in un «we-government». Essi hanno presentato un nuovo concetto di amministrazione pubblica: servizi urbani mobili co-creati da cittadini, imprese locali e aziende. Questi soggetti interessati «sono trattati come pari (collaboratori) e prosumatori (fornitori) invece del solito ruolo di consumatore a loro associato», fa notare la prof.ssa Sara Sillaurren, coordinatrice del progetto. Co-creazione – da tutti, per tutti WeLive ha sviluppato una metodologia di co-creazione e una piattaforma di supporto dove editori di dati aperti, sviluppatori e cittadini possono co-creare servizi pubblici sostenibili per soddisfare i bisogni guidati dalla domanda. Pianificazione e valutazione di vari sviluppi sono state effettuate in quattro siti pilota: Regione di Helsinki (Finlandia), Trento (Italia), Bilbao (Spagna) e Novi Sad (Serbia). La squadra ha sviluppato molti nuovi concetti di servizi pubblici attraverso consultazioni con differenti soggetti interessati in questi progetti pilota. La fase I della sperimentazione ha portato a 12 nuove app per servizi pubblici pubblicate su Google Play. Nella fase II, l’attenzione si è concentrata sul coinvolgimento dei soggetti interessati in altre parti del processo di co-creazione – ovvero, non solo nella co-ideazione ma anche nella co-implementazione e nel co-sfruttamento dei servizi pubblici. Elementi costitutivi per nuovi servizi pubblici L’approccio allo sviluppo del servizio pubblico adottato dal progetto, fa notare Sillaurren, «non incoraggia la produzione di applicazioni monolitiche, ma piuttosto di app che sono assemblate come risultato della combinazione di componenti riutilizzabili distinti, vale a dire elementi costitutivi». Come tali, i manufatti di WeLive (app di servizio pubblico, elementi costitutivi e set di dati) sono disponibili attraverso il componente Marketplace. Questo consente a utilizzatori finali e sviluppatori terzi di accedere facilmente alle app disponibili e agli elementi costitutivi delle applicazioni. Questi possono essere poi riutilizzati per produrre altri servizi pubblici unici. Diversi eventi mirati alla partecipazione come Ideas Contests, workshop di Design Thinking e Hackathon in ogni sito pilota sono stati determinanti nel facilitare il processo di co-creazione. Questo ha supportato la produzione di un’ampia gamma di manufatti generati da terzi (app ed elementi costitutivi) nella fase pilota II; nello specifico, altre 20 app. «Ciò significa che l’ecosistema di servizi pubblici di WeLive è raddoppiato attraverso i contributi diretti di co-creatori esterni al progetto», sostiene la coordinatrice. Fornire servizi aperti per ottenere conoscenze aperte Le amministrazioni pubbliche devono fornire informazioni facilmente utilizzabili e processabili. Il concetto degli elementi costitutivi di WeLive può facilitare questo e il lavoro del progetto ha portato a tre distinti prodotti finali. La piattaforma di co-creazione di WeLive supporta la collaborazione di soggetti interessati delle città in tutte le fasi del processo di co-creazione, rendendo possibile una generazione collaborativa di nuovi servizi pubblici. Una metodologia di co-creazione con multipli soggetti interessati segue un percorso di co-ideazione, co-implementazione, co-mantenimento e co-attività. Questa sequenza faciliterà alla fine la transizione da bisogni guidati dagli utenti a risorse che possono far spazio ad app di servizio pubblico a valore aggiunto. Infine, lo strumento Service Composer per la co-implementazione consente ai soggetti interessati, a prescindere dalle competenze TIC, di creare nuovi servizi a partire da servizi/set di dati già disponibili attraverso un paradigma visivo. La generazione di servizi aperti può davvero essere il necessario passo intermedio per progredire dai dati aperti alla conoscenza aperta. I progressi del progetto consentono alle amministrazioni pubbliche di andare oltre la loro funzione di enti che tutto controllano e tutto forniscono, diventando organizzazioni che fungono da facilitatori, abilitatori e orchestratori di servizi pubblici. Per assicurare il successo e la sostenibilità a lungo termine del concetto di WeLive, è stata messa in campo una strategia di sfruttamento per garantire la disponibilità della piattaforma, permettere un ulteriore sviluppo e promuovere lo sfruttamento commerciale dei risultati del progetto.

Parole chiave

WeLive, servizio pubblico, elemento costitutivo, amministrazione digitale, amministrazione pubblica, metodologia di co-creazione, servizio aperto, dati aperti

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