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Role of European Mobility and its Impacts in Narratives, Debates and EU Reforms

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Chiarire l’impatto attuale e percepito della migrazione intracomunitaria

Dal momento che la libera circolazione all’interno dell’UE è spesso presa di mira dai partiti populisti, è necessario distinguere i fatti dalla finzione. REMINDER ha esaminato le conseguenze sociali ed economiche della migrazione intracomunitaria (o «mobilità») e il modo in cui esse sono collegate a media, opinione pubblica e politica.

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Se la «libera circolazione delle persone», uno dei quattro pilastri dell’UE, deve rimanere fondamentale per il progetto europeo, ciò che le persone apprezzano e temono a riguardo deve dunque essere meglio compreso. Mentre il sito web interattivo del progetto REMINDER, finanziato dall’UE, fornisce una panoramica comprensiva del ventaglio delle questioni di mobilità interconnesse esplorate, alcuni risultati si distinguono per offrire informazioni uniche su numeri, impatti e dibattiti pubblici a sostegno di ciò che conosciamo, o crediamo di conoscere, sulla mobilità europea.

Raccontare storie

Quando i ricercatori hanno esaminato i dati relativi ai flussi di mobilità intracomunitari, basandosi sulle statistiche ufficiali degli Stati membri dell’UE (disponibili sul «Database dei Database» di REMINDER), i dati hanno rivelato la rilevanza della migrazione di ritorno verso il paese di origine. Il flusso singolo maggiore era rappresentato dai rumeni che rimpatriavano (circa 90 000 nel 2016), un risultato che sfida le narrazioni che rappresentano la mobilità intracomunitaria come a senso unico (in questo caso, da est a ovest). In merito all’impatto della mobilità sulle finanze pubbliche, REMINDER ha scoperto che sebbene i lavoratori migranti dell’UE tendano ad avere un effetto fiscale netto globalmente positivo sulle finanze pubbliche dei paesi d’immigrazione dell’UE, essi tendono a generare un effetto negativo netto nel sistema di indennità di disoccupazione negli stati ospiti. I ricercatori hanno tuttavia sottolineato che questo «onere fiscale» era contenuto. «Ciò arriva al cuore di aree in cui le politiche, in questo caso come strutturiamo i sistemi di welfare, devono rassicurare le voci critiche sulla “libera circolazione” sul fatto che le popolazioni mobili non prendono semplicemente senza contribuire. La necessità di un senso di reciprocità è chiaramente importante per le persone», spiega Carlos Vargas-Silva, direttore di COMPAS, professore associato presso l’Università di Oxford e responsabile del consorzio per REMINDER. In merito al ruolo dei media, la stampa in molti paesi ha sorprendentemente rivolto poca attenzione alla mobilità intracomunitaria (rispetto alla migrazione di cittadini di paesi terzi). L’unica eccezione è rappresentata dall’ex Stato membro dell’UE, il Regno Unito, dove i media nazionali si sono preoccupati della mobilità intracomunitaria a causa del dibattito sulla Brexit e dei livelli di migrazione che hanno seguito l’ampliamento ad est nel 2004 e 2007.

Tecniche di ricerca multidisciplinari

Per esplorare l’opinione pubblica, tra gli altri metodi, REMINDER ha condotto un sondaggio su un panel pubblico (ripetuto tre volte, su 11 mesi) con 7 000 persone, nonché esperimenti online che consistevano in un test per gli effetti sul breve termine dove agli intervistati erano mostrati diversi articoli di notizie legati alla migrazione e in seguito veniva loro chiesto se approvavano la libera circolazione. I risultati suggeriscono che è presente una correlazione, in determinate circostanze, tra copertura mediatica negativa sui migranti e libera circolazione, ma la differenziazione da parte del pubblico tra flussi UE e non UE è poca. L’analisi dell’influenza di media tradizionali, social media, partiti politici e comunicazioni della società civile in Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Romania, Spagna, Svezia e Regno Unito ha presentato una spaventosa quantità di informazioni, in diverse lingue. REMINDER ha utilizzato una combinazione di tecniche assistite dal computer per tradurre circa 140 000 articoli di notizie in un’unica lingua d’arrivo, (generalmente l’inglese). I madrelingua hanno effettuato un controllo incrociato sui risultati in ognuna delle lingue di partenza, aggiungendo inoltre un contesto specifico a paese e cultura.

Una risorsa di riferimento

«Questa ricerca giunge in un momento critico, visto che l’aumento internazionale di politiche populiste e nazionaliste si traduce in sfide che il progetto europeo nel suo insieme non ha mai dovuto affrontare prima», afferma Vargas-Silva. Con molto del lavoro di REMINDER già presentato nelle riviste accademiche, il team sta promuovendo i propri risultati come una risorsa di riferimento basata sulle prove, per responsabili delle politiche, media e organizzazioni della società civile.

Parole chiave

REMINDER, libera circolazione, migrazione, welfare, politica, populista, opinione pubblica, media, stampa, lingue

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