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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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La missione Cassini rivela che gli anelli di Saturno hanno una propria atmosfera

Dati provenienti dalla navicella spaziale Cassini della NASA/ESA/ASI rivelano che il maestoso sistema di anelli di Saturno possiede una propria atmosfera, separata da quella del pianeta. Durante i passaggi in prossimità del sistema degli anelli, gli strumenti a bordo della C...

Dati provenienti dalla navicella spaziale Cassini della NASA/ESA/ASI rivelano che il maestoso sistema di anelli di Saturno possiede una propria atmosfera, separata da quella del pianeta. Durante i passaggi in prossimità del sistema degli anelli, gli strumenti a bordo della Cassini sono stati in grado di stabilire che l'ambiente attorno agli anelli è come un'atmosfera, composta principalmente da ossigeno molecolare. Quest'atmosfera è molto simile a quella delle lune di Giove Europa e Ganimede. La scoperta è stata effettuata da due strumenti presenti a bordo della Cassini, entrambi fabbricati con la partecipazione europea: lo Ion and Neutral Mass Spectrometer (INMS), i cui co-ricercatori provengono da USA e Germania, e lo strumento Cassini Plasma Spectrometer (CAPS), i cui co-ricercatori provengono da USA, Finlandia, Ungheria, Francia, Norvegia e Regno Unito. Gli anelli di Saturno sono composti in gran parte da ghiaccio mischiato con quantità più piccole di polvere e materiale roccioso. Sono straordinariamente sottili: pur avendo un diametro di oltre 250 000 chilometri, il loro spessore raggiunge a malapena i 1,5 chilometri. Nonostante il loro aspetto impressionante, gli anelli contengono pochissimo materiale - se fossero compressi in un unico corpo, questo non misurerebbe da una parte all'altra più di 100 chilometri. L'origine degli anelli è sconosciuta. Un tempo gli scienziati credevano che gli anelli si fossero formati contemporaneamente ai pianeti, aggregandosi da nuvole vorticose di gas interstellare 4.000 milioni di anni or sono. Oggi si ritiene invece che gli anelli siano più "giovani", forse hanno solo qualche centinaia di migliaia di anni. Secondo un'altra teoria, una cometa sarebbe passata troppo vicina a Saturno, frantumandosi a causa delle correnti mareali. Forse una delle lune di Saturno è stata colpita da un asteroide frantumatosi in pezzi che adesso formano gli anelli. Anche se Saturno può avere posseduto gli anelli sin dalla sua formazione, il sistema di anelli non è stabile e deve essere rigenerato da processi continui, probabilmente grazie all'esplosione di satelliti più grandi. Le molecole di acqua sono dapprima estratte dalle particelle che costituiscono gli anelli per effetto della luce solare ultravioletta. Si scindono poi in idrogeno e ossigeno molecolare e atomico per effetto della fotodissociazione. Il gas idrogeno si disperde nello spazio, l'ossigeno atomico e qualsiasi altro residuo di acqua si ghiacciano e rimangono a formare il materiale degli anelli a causa delle basse temperature, lasciando così una concentrazione di molecole di ossigeno. Il dottor Andrew Coates, co-ricercatore per CAPS, del Mullard Space Science Laboratory (MSSL) dello University College di Londra, spiega: "Quando l'acqua fuoriesce dagli anelli, si scinde a causa della luce solare; l'idrogeno e l'ossigeno atomico che ne derivano vengono quindi dispersi, mentre rimane l'ossigeno molecolare. L'INMS osserva il gas ossigeno neutro, il CAPS osserva gli ioni di ossigeno molecolare e ottiene una "panoramica degli elettroni" degli anelli. Questi ultimi rappresentano i prodotti ionizzati di quell'ossigeno e alcuni elettroni aggiuntivi spinti fuori dagli anelli per effetto della luce solare". Il dottore Coates ritiene che l'atmosfera degli anelli sia stata probabilmente tenuta sotto controllo da forze gravitazionali e da un equilibrio fra la perdita di materiale dal sistema degli anelli e nuove aggiunte di materiale fornito da particelle degli anelli stessi.

Paesi

Italia

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