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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Relazione britannica evidenzia la necessità di iniziative per attrarre le donne verso le professioni dell'alta tecnologia

L'industria tecnologica britannica deve fare di più per attrarre e trattenere il personale femminile se desidera mantenere i buoni risultati conseguiti a livello internazionale. È quanto afferma una recente relazione elaborata da Intellect e dal ministero del Commercio e dell'...

L'industria tecnologica britannica deve fare di più per attrarre e trattenere il personale femminile se desidera mantenere i buoni risultati conseguiti a livello internazionale. È quanto afferma una recente relazione elaborata da Intellect e dal ministero del Commercio e dell'industria. Le ricerche preliminari hanno evidenziato che taluni ambiti dell'industria ad alta tecnologia sono ancora governati da un'elite maschile e, in base a quanto emerge dalla relazione, in questo settore molte donne abbandonano il proprio incarico a causa di orari prolungati, scarse opportunità di instaurare reti e sensazione di far parte di un ambiente dominato dagli uomini. I dati forniti dall'ufficio nazionale di statistica segnalano che il numero delle donne impiegate nell'industria britannica ad alta tecnologia è sceso dal 27 al 21 per cento tra il 1997 e il 2005, mentre la British Computer Society riferisce che il 28 per cento delle organizzazioni britanniche non assume donne per ruoli high-tech. "È essenziale per la produttività e la competitività britannica che il settore IT faccia convergere tutto il potenziale della forza lavoro qualificata" afferma Meg Munn, viceministro per la Donna e le pari opportunità del ministero del Commercio e dell'industria. "Per stare al passo con un utilizzo sempre maggiore delle tecnologie dell'informazione è necessario incoraggiare un maggior numero di persone a valutare una carriera nell'ambito dell'IT e fare in modo che le donne possano offrire appieno un contributo professionale in tutte le tappe della loro carriera". Un altro tema affrontato dalla relazione verte sulla mancanza di opportunità di lavoro a tempo parziale nel settore IT, specialmente per le donne che aspirano ai ruoli manageriali. A questo proposito nella relazione si evidenzia che il lavoro a tempo parziale non gode di grande credito nel settore: i lavoratori a tempo parziale non si vedono concedere lo stesso grado di responsabilità offerto ai colleghi impiegati a tempo pieno. Secondo le raccomandazioni contenute nella relazione, sono necessari maggiori sforzi per assumere, motivare e trattenere il personale femminile nei settori ad alta tecnologia. Si dovrebbe prevedere nel luogo di lavoro un maggior sostegno per le donne, con iniziative di mentoring aziendale e maggiori opportunità di instaurare reti; il settore IT dovrebbe proporre, se necessario, una speciale formazione sulla diversità rivolta a chi non è ancora convinto della necessità di garantire pari opportunità sul luogo di lavoro. "Il settore IT britannico è leader a livello mondiale, ma non riuscirà a mantenere questa posizione ancora per molto se continuerà a favorire la dispersione del personale femminile qualificato", afferma John Higgins di Intellect. "Se vogliamo far crescere le nostre organizzazioni dobbiamo riflettere con attenzione sul contenuto e sulle raccomandazioni della relazione".

Paesi

Regno Unito

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