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Ottima prova dei paesi nordici nelle graduatorie di competitività del WEF

Per il terzo anno consecutivo il Forum economico mondiale (WEF) ha collocato la Finlandia al primo posto nella graduatoria relativa alla competitività, con la Svezia e la Danimarca fra i primi cinque classificati. Il Global Competitiveness Report 2005, ossia il rapporto sull...

Per il terzo anno consecutivo il Forum economico mondiale (WEF) ha collocato la Finlandia al primo posto nella graduatoria relativa alla competitività, con la Svezia e la Danimarca fra i primi cinque classificati. Il Global Competitiveness Report 2005, ossia il rapporto sulla competitività globale stilato dal WEF, riconosce alla Finlandia un'ottima gestione a livello macroeconomico e dà un giudizio altamente positivo del paese per quanto riguarda le misure di valutazione della qualità delle istituzioni pubbliche. "Il settore privato dimostra inoltre un'elevata propensione all'adozione di nuove tecnologie e allo stimolo di una cultura di innovazione", aggiunge il documento. Riferendosi alla nuova notevole prestazione, il capo economista del WEF Augusto Lopez-Claros ha spiegato: "I paesi nordici condividono alcune caratteristiche che li rendono estremamente competitivi, quali un ambiente macroeconomico molto florido e istituzioni pubbliche particolarmente trasparenti ed efficienti, oltre a un consenso generale all'interno della società sulle priorità di spesa nel bilancio del governo". "Se da una parte", ha proseguito, "le comunità economiche nei paesi nordici indicano l'elevato tasso fiscale come una possibile area critica, non vi è alcuna prova che ciò influisca in modo negativo sulla capacità di questi paesi di competere efficacemente sui mercati mondiali [�]. In realtà, gli elevati livelli del gettito fiscale hanno permesso la creazione di istituzioni scolastiche di livello internazionale, un'ampia rete di sicurezza e una forza lavoro altamente motivata e specializzata". Secondo il documento, pertanto, i paesi nordici mettono alla prova l'opinione generalizzata secondo cui un'elevata imposizione fiscale e reti di sicurezza estese incidano in misura negativa sulla competitività, suggerendo invece che quel che conta è il modo in cui le entrate dello Stato vengono impiegate, piuttosto che il carico tributario generale in sé. Gli Stati Uniti mantengono in generale il secondo posto nella classifica, grazie soprattutto alla supremazia tecnologica e alla forte cultura di innovazione. Il testo del WEF tuttavia avverte che la costante prodezza tecnologica del paese viene in parte controbilanciata da una più debole prestazione in altri settori, in particolare per quanto concerne la salute dell'ambiente macroeconomico, in cui vi è una crescente preoccupazione per il disavanzo delle finanze pubbliche. Gli sviluppi più netti nel resto dell'Europa sono rappresentati dal miglioramento in classifica dell'Irlanda, salita di quattro posti al ventiseiesimo nelle graduatorie generali, della Polonia, che guadagna nove posizioni arrivando alla cinquantunesima, e dalla continua forte prestazione dell'Estonia, posizionata al ventesimo posto per il secondo anno consecutivo e di gran lunga l'economia più competitiva fra i dieci paesi che hanno aderito all'UE nel 2004. Il documento rileva inoltre una discesa significativa del posizionamento della Grecia, che passa dal trentasettesimo posto dell'anno scorso al quarantaseiesimo nel 2005. "Il peggioramento della prestazione della Grecia è legato a un considerevole indebolimento nella qualità dell'ambiente macroeconomico complessivo, imputabile a un rapido aumento del disavanzo di bilancio e a un crescente pessimismo da parte della comunità imprenditoriale sulla prospettiva economica a breve termine". Anche le maggiori economie europee - Germania, Francia e Regno Unito - hanno perso molte posizioni in classifica rispetto all'anno scorso.

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