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Pressioni sull'UE per la regolamentazione del commercio di caviale

Il preoccupante incremento del commercio al mercato nero di caviale, principalmente di provenienza russa, ha indotto la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (CITES) a imporre un divieto sul commercio di caviale al fine...

Il preoccupante incremento del commercio al mercato nero di caviale, principalmente di provenienza russa, ha indotto la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione (CITES) a imporre un divieto sul commercio di caviale al fine di tutelare lo storione, pesce dal quale proviene il caviale. Il caviale, che consiste di uova di storione non fertilizzate, è stato a lungo associato al lusso, poiché impone prezzi esorbitanti sia sul mercato aperto sia sul mercato nero. Il valore del caviale Almas, o "oro nero", può raggiungere sul mercato aperto i 30.000 euro al chilo. L'UE è il principale importatore di caviale a livello mondiale. La storia del consumo di caviale è affascinante: si ritiene che originariamente i pescatori lo gettassero in pasto ai loro maiali una volta catturato lo storione. Quando tra l'aristocrazia russa si è diffuso il gusto per il caviale, il prezzo si è impennato con la diminuzione della disponibilità. Dallo storione si ricava inoltre colla di pesce di alta qualità utilizzata per la chiarificazione di vino e birra. Lo storione stesso rappresenta un enigma dato che le sue sembianze non ricordano nessun pesce moderno; sono altresì rettili, preistoriche e riflettono la veneranda età di una specie ormai presente da circa 300 milioni di anni. Lo storione ha una longevità di 100 anni e non è ricoperto di squame come i pesci moderni. A causa di tale caratteristica, fu frettolosamente classificato come "haram" dagli studiosi islamici in Iran e messo al bando nel paese; tuttavia, in seguito, alcuni scienziati iraniani hanno scoperto squame microscopiche sul pesce rendendolo nuovamente commestibile. Gli stock consentiti di caviale sono molto diminuiti negli ultimi anni a causa dell'eccessivo sfruttamento. Alcuni ricercatori americani (Pikitch et. al.) hanno pubblicato un documento nell'edizione di luglio 2005 di "Fish and Fisheries" nel quale si attestava la preoccupante diminuzione del numero di storioni, in particolare nel mar Caspio, osservando che 15 distinte specie di storione sono esposte a un grave rischio dovuto alla pesca eccessiva. I dati ufficiali relativi alla cattura di storioni denotano una diminuzione del 90 per cento rispetto ai picchi massimi. Quando la CITES ha imposto un simile divieto nel 2001, la concessione iraniana è stata esentata poiché il modello seguito nel paese incoraggia attivamente la coltura sostenibile del caviale. Il divieto obbliga gli Stati produttori di caviale a pubblicare informazioni precise sui loro stock e a "dimostrare che le quote di cattura e esportazione da loro proposte riflettono le attuali tendenze demografiche e sono sostenibili", secondo quanto sostiene il segretario generale della CITES Willem Wijnstekers. "Per fare ciò devono inoltre tenere conto della quantità totale di pesce catturato illegalmente". Il divieto imposto dalla CITES riguarda i paesi esportatori, pertanto il caviale in vendita ne è esente. Tuttavia, viene esercitata una crescente pressione sui singoli paesi e sull'UE affinché, al fine di garantire la conservazione di questo antico animale, essi rispettino le raccomandazioni scientifiche, disciplinino le loro importazioni e garantiscano la legalità della provenienza del caviale ed il monitoraggio di ogni fase del riconfezionamento.

Paesi

Russia, Stati Uniti