Scienziati europei guidano viaggi su altri pianeti
L'apporto degli scienziati europei è stato fondamentale per l'esito favorevole di due importanti esplorazioni del sistema solare attualmente in corso: il Mars Climate Sounder (uno spettrometro per lo studio dell'atmosfera marziana), costruito da ricercatori operanti nel Regno Unito, ha finalmente raggiunto la propria destinazione - Marte, mentre la sonda Cassini, sviluppata in collaborazione da Europa e Stati Uniti, ha fatto nuove scoperte sulla piccola luna di Saturno, Enceladus. Il gruppo di Mars Climate Sounder si augura che il terzo tentativo sia quello fortunato per il satellite, dato che il gruppo ha avuto la sfortuna di assistere a due missioni non andate a buon fine. Qualora funzioni correttamente, la sonda invierà sulla Terra immagini qualitativamente molto elevate del paesaggio marziano. "Un buon modo per descrivere tale strumento è considerarlo il primo satellite meteorologico marziano", ha affermato il professor Fred Taylor dell'Università di Oxford. "Esamineremo dati quali la temperatura dell'atmosfera di Marte e il ruolo della polvere nell'effetto serra marziano. Studieremo il vapore acqueo nell'atmosfera e seguiremo il ciclo idrico su Marte", ha dichiarato al quotidiano britannico "Guardian". L'idea iniziale del satellite risale a 25 anni fa. La prima sonda, lanciata nel 1992, è andata perduta in un'esplosione che ha avuto luogo al momento dell'atterraggio su Marte nel 1993. Il secondo tentativo si è tradotto in un viaggio di 480 milioni di km senza contrattempi, cui è però seguito un lancio nell'atmosfera marziana all'altezza sbagliata, a causa della confusione tra le misure effettuate col sistema metrico e con quello vigente nel Regno Unito. Le scoperte avranno ripercussioni importanti sul modo in cui il clima si sta evolvendo sul nostro pianeta. Alcuni ricercatori ritengono che l'atmosfera marziana possa essere simile a quella della Terra di molti milioni di anni fa, e alimentano così la ricerca delle prove dell'esistenza della vita sul pianeta, verosimilmente sotto forma di batteri. Benché il modulo orbitante abbia raggiunto l'atmosfera di Marte, i pericoli non sono ancora finiti. La sonda dovrà ora compiere una serie di 500 orbite sempre più strette per raggiungere un'orbita circolare all'altezza giusta. Una volta raggiunta l'orbita corretta, nell'ottobre o novembre 2006, la missione della durata di due anni potrà finalmente entrare nel vivo. Nel frattempo, il modulo orbitante Cassini prosegue il proprio viaggio attorno a Saturno e alle sue lune. Il gruppo internazionale incaricato di tale missione ha appena pubblicato una serie di articoli sulla rivista "Science", incentrati principalmente sulla luna di Saturno chiamata Enceladus. La scoperta più sorprendente del gruppo è stata una sorta di attività vulcanica presente su Enceladus. Si tratta di un dato degno di nota, in quanto la luna è estremamente piccola - circa 500 km di diametro - tuttavia presenta un'attività vulcanica sufficiente a produrre un getto gigantesco composto a quanto pare da ghiaccio e proveniente da un'ampia fessura sulla superficie della luna, vicina al polo sud. L'ampio getto di ghiaccio ha un'altezza simile alla larghezza della luna. Enceladus si trova nell'anello E di Saturno - l'anello più lontano dalla superficie del pianeta. Si è giunti alla conclusione che il getto di materiale emesso da Enceladus sia all'origine della formazione dell'anello E, che è pieno di particelle di polvere e ghiaccio. Ciò ha consentito di sciogliere uno degli enigmi di più vecchia data riguardanti l'anello E di Saturno: il fatto che contenga ossigeno. Le molecole di acqua liberate da Enceladus vengono scomposte in ossigeno e idrogeno. Tuttavia, Enceladus stesso continua a essere avvolto da un fitto mistero. Cassini ha rilevato segnali di calore sulla superficie della luna: si tratta pertanto del terzo oggetto planetario, dopo la Terra e la luna di Giove, per cui è stata dimostrata l'emissione di calore. Poiché Enceladus è ricoperta di ghiaccio, ciò indica che sulla luna potrebbe essere presente acqua liquida. e forse la vita? "Se le nostre ipotesi si dimostreranno corrette, avremo ampliato significativamente la diversità degli ambienti del sistema solare in cui ci potrebbero essere condizioni adatte alla sopravvivenza di organismi viventi. è questa la novità più entusiasmante che ci attendiamo", ha dichiarato la dottoressa Carolyn Porco, a capo del gruppo di visualizzazione Cassini presso lo Space Science Institute di Boulder (Stati Uniti) durante un'intervista rilasciata alla BBC. L'eruzione del getto non è costante, e ciò indica che probabilmente Enceladus dispone di vari possibili serbatoi di acqua liquida che eruttano allo stesso modo dei geyser che ci sono sulla Terra. "Anche quando la rotta seguita da Cassini non è vicina a Enceladus, siamo in grado di distinguere che l'attività del getto varia, e lo si deduce dai diversi effetti che esercita sul brodo di particelle con carica elettrica che passano di fianco alla luna", ha osservato il dottor Geraint H. Jones dell'Istituto Max Planck per la ricerca sui sistemi solari, in Germania. Per acquisire maggiori informazioni, Cassini dovrà avvicinarsi alla luna. Nel 2008 la sonda passerà nuovamente di fianco a Enceladus e permetterà di ottenere informazioni più dettagliate.
Paesi
Regno Unito, Stati Uniti