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Accordo sul bilancio per la ricerca - 300 milioni in più per il 7PQ, ma è sufficiente?

Nel corso di una lunga seduta serale tenutasi il 4 aprile scorso è stato finalmente conseguito un accordo sul bilancio comunitario per il periodo 2007-2013. Il bilancio totale è aumentato di 4 miliardi di euro rispetto alle proposte di dicembre. Nell'importo sono compresi 300 ...

Nel corso di una lunga seduta serale tenutasi il 4 aprile scorso è stato finalmente conseguito un accordo sul bilancio comunitario per il periodo 2007-2013. Il bilancio totale è aumentato di 4 miliardi di euro rispetto alle proposte di dicembre. Nell'importo sono compresi 300 milioni di euro in più, molto graditi, per il Settimo programma quadro (7PQ). Tuttavia, gli eurodeputati hanno subito manifestato la loro delusione riguardo al livello dei finanziamenti destinati alla ricerca. L'importo definitivo del bilancio del 7PQ, anche se includerà i 300 milioni aggiuntivi di cui sopra, non è ancora stato stabilito e ciò crea confusione. Un portavoce della Commissione ha indicato che sono in fase di definizione i dettagli conclusivi. Il totale supplementare assegnato a ricerca e istruzione, compresi i finanziamenti del 7PQ, ammonta a 2,1 miliardi di euro per il periodo 2007-2013. In una dichiarazione, il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che "è stato raggiunto l'accordo sul bilancio per il programma quadro 2007-2013, e che sono stati trovati fondi supplementari a favore di programmi che promuovono la crescita e la competitività dell'UE. Il prossimo importante compito che ci aspetta è di pervenire a un accordo sul programma che attuerà il quadro di bilancio. Da questo momento, Commissione, Parlamento e Consiglio lavoreranno a stretto contatto per conseguire quanto prima tale obiettivo", ha affermato. Il Presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ha spiegato dove sono stati reperiti i fondi supplementari. Ha affermato che "il massimale di bilancio è stato aumentato di 4 miliardi di euro di 'denaro fresco', da aggiungere alle risorse di alcuni programmi che avrebbero subito tagli drastici, fra cui l'Erasmus (per gli scambi tra studenti), i programmi di apprendimento lungo tutto l'arco della vita, l'innovazione e l'aiuto alle PMI [piccole e medie imprese]. A tali risorse supplementari va aggiunto un aumento di 2.500 milioni di euro delle riserve [della Banca europea per gli investimenti], per finanziare programmi nel campo della R&S, delle reti di trasporto e degli aiuti alle piccole imprese". Gli eurodeputati si sono congratulati con il gruppo austriaco che ha fatto da intermediario nell'accordo. Il ministro federale austriaco per l'Istruzione, la scienza e la cultura, Elisabeth Gehrer, ha definito l'accordo una "pietra miliare per l'istruzione e la ricerca in Europa e un grande successo per la Presidenza austriaca". Concentrandosi sull'ampio aumento di fondi a favore del progetto Erasmus e quindi della ricerca, ha affermato che "con 800 milioni di euro aggiuntivi per l'istruzione e ulteriori 300 milioni di euro per ricerca e sviluppo, sotto la Presidenza austriaca è stato fatto un nuovo significativo passo avanti verso la creazione di un'Europa più competitiva in futuro". Tuttavia, le buone notizie sono state alquanto attenuate dalle reazioni degli eurodeputati, che in generale sostengono che i bilanci non sono sufficientemente ambiziosi e che la ricerca necessiti di ulteriori investimenti. L'eurodeputato Graham Watson (Regno Unito), leader del gruppo ALDE (Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa), ha affermato: "Riteniamo che non siano stanziati fondi a sufficienza per la ricerca e sviluppo di cui l'Unione europea necessita per il programma Galileo, per le reti transeuropee e per l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita: si tratta di attività che occorre finanziare in maniera adeguata per convincere i cittadini del valore aggiunto dell'Unione europea". L'europarlamentare francese Francis Wurtz, presidente del gruppo GUE/NGL (Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica), si è spinto ben oltre, richiedendo un più rilevante incremento della spesa a tutto campo. "Il Presidente Borrell aveva ragione a [�] esigere risorse maggiori per l'istruzione, la ricerca, le reti transeuropee e la cooperazione. In relazione a tali obiettivi, l'1,5 per cento di aumento chiesto dai negoziatori è estremamente modesto: l'1,5 per cento dell'1,04 per cento del PNL dell'Unione europea! Secondo il Consiglio, l�aumento era ancora tre volte troppo elevato. A tali condizioni, il mio gruppo ritiene che, per essere credibili, dobbiamo rifiutare questa specie di farsa e assumerci le nostre responsabilità". I leader di altri gruppi hanno opinioni contrastanti sul bilancio; sono soddisfatti del raggiungimento di un accordo, ma delusi per la sua entità. Il leader del gruppo socialista, l'eurodeputato tedesco Martin Schulz, ha riassunto il clima generale instauratosi a Strasburgo, indicando che il bilancio è "meno di quanto volevamo, più di quanto molti si aspettavano". I nuovi fondi per la ricerca provengono dalla voce 1a (Crescita sostenibile: Competitività per crescita e occupazione), di cui fa parte il 7PQ. Il bilancio totale in quest'ambito raggiungerà ora i 122 miliardi di euro circa fra il 2007 e il 2013. Il bilancio 1a aumenta da 11 miliardi di euro nel 2007 a 23,4 miliardi di euro nel 2013, un incremento del 212 per cento senza tenere in considerazione l'aggiunta degli ulteriori 2,1 miliardi di euro. Tale importante aumento viene considerato essenziale per mantenere la crescita e la sostenibilità dell'Unione europea, in particolare attraverso la ricerca e l'innovazione, in un mondo sempre più competitivo. Il 7PQ è una pietra miliare della strategia di Lisbona, che mira ad accrescere la competitività europea. Per dare il buon esempio, il 7PQ verrà semplificato in modo da offrire temi più chiari e risparmi sui costi tramite il suo contenuto, la sua organizzazione e la sua attuazione.

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