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La Commissione pubblica relazioni divergenti sulla regolamentazione delle telecomunicazioni

La Commissione europea ha pubblicato tre relazioni nell'ambito della consultazione pubblica da essa avviata in merito al quadro normativo per le comunicazioni elettroniche o telecomunicazioni. Le proposte della Commissione erano state pubblicate in giugno e avevano scatenato l...

La Commissione europea ha pubblicato tre relazioni nell'ambito della consultazione pubblica da essa avviata in merito al quadro normativo per le comunicazioni elettroniche o telecomunicazioni. Le proposte della Commissione erano state pubblicate in giugno e avevano scatenato la ferma opposizione degli operatori europei di telecomunicazioni, riuniti in seno all'ETNO, l'Associazione europea degli operatori di rete delle telecomunicazioni. Le proposte presentate a giugno prevedevano la riduzione del numero dei mercati regolamentati da 18 a 12, la creazione di un mercato unico per lo spettro radio europeo e il rafforzamento della concorrenza per dare impulso alla diffusione della banda larga. L'ETNO chiedeva una minore regolamentazione al fine di anticipare i cambiamenti nel settore delle telecomunicazioni e attribuire una sorta di equivalenza alle chiamate effettuate su linea fissa, mobile o attraverso Internet. Una maggiore flessibilità faciliterebbe inoltre l'anticipazione di nuove tecnologie. Le tre nuove relazioni, per un totale di ben 665 pagine, formulano pareri ponderati sulla crescita e sugli investimenti del settore ed esaminano la regolamentazione del mercato. "La revisione 2006 delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni è di estrema importanza per la concorrenza, gli investimenti e la crescita in Europa", ha dichiarato Viviane Reding, commissario europeo responsabile della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione. "È questo il motivo per cui avevo chiesto che si tenesse conto dei pareri in campo economico e normativo espressi in tutta Europa nel corso dell'intero processo di revisione. Gli studi pubblicati oggi offrono un valido contributo al dibattito e alle riflessioni. Dato il nostro attivo impegno nella revisione dell'attuale quadro insieme alle parti interessate di cui attendiamo i relativi contributi, vorrei sottolineare ancora una volta la necessità di portare avanti scelte politiche ambiziose. Il completamento del mercato interno delle comunicazioni elettroniche, insieme a una concorrenza transfrontaliera rafforzata e al massimo impiego delle risorse dello spettro radio a favore delle comunicazioni senza filo devono rappresentare la priorità se vogliamo promuovere un'economia europea competitiva e basata sulla conoscenza". Il primo studio, realizzato da London Economics in collaborazione con PriceWaterhouseCoopers, ha esaminato gli investimenti nel settore delle telecomunicazioni e il modo in cui la normativa può influenzarli. Secondo gli autori, sette fattori porterebbero ad una maggior certezza normativa, che a propria volta favorirebbe una crescita più netta. Si tratta più precisamente dei seguenti elementi: una legislazione di facile comprensione; l'attuazione tempestiva della normativa; un orientamento generale sull'interpretazione della legislazione; l'armonizzazione fra gli Stati membri; una chiara comunicazione fra le ANR (autorità nazionali di regolamentazione); un'adeguata procedura di ricorso ed effettivi poteri delle ANR riguardo al rispetto delle norme. "Numerosi operatori hanno proposto miglioramenti specifici al quadro normativo e alla sua attuazione; molti hanno anche affermato che l'attuale quadro costituisce un passo avanti importante e positivo rispetto a quanto applicato in precedenza. Alcuni hanno anche sostenuto che lo sviluppo della concorrenza aveva fatto venire meno la necessità di un'ulteriore regolamentazione in alcuni i mercati se non in tutti", si legge nella relazione. La seconda relazione, elaborata da Hogan & Hartson LLP e Analysys Consulting Ltd, ha esaminato gli ostacoli al mercato interno e la legislazione comunitaria. È emerso che probabilmente gli ostacoli al mercato interno erano la regolamentazione della nuova tecnologia di autofornitura, lo statuto della VoIP (telefonia su Internet), le differenze nelle analisi di mercato da parte delle ANR e nelle procedure di notifica, nonché gli ulteriori ritardi dovuti alle procedure nazionali di ricorso. Gli autori sostengono che molti di questi ostacoli potrebbero essere superati grazie all'attuale legislazione, sebbene ammettano che la VoIP "potrebbe sollevare questioni di regolamentazione transfrontaliere". Il documento prosegue elencando 65 punti specifici da prendere in considerazione nella normativa comunitaria esistente. Infine, il documento di Cave, Stumpf e Valletti esamina i mercati di per sé e conclude che il loro numero ideale è 10, due in meno rispetto alle proposte della Commissione, con l'eliminazione della regolamentazione del mercato dell'accesso e della raccolta delle chiamate mobili. Tutto considerato, le tre relazioni si sono basate su termini di riferimento distinti e hanno quindi delineato situazioni alquanto diverse. Le proposte della Commissione, le proposte di ETNO e le raccomandazioni formulate nei tre studi concordano su taluni punti, e non su altri, e le decisioni definitive sulla regolamentazione degli operatori di telecomunicazioni in Europa non saranno adottate quest'anno. La consultazione pubblica si concluderà il 27 ottobre 2006.

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